(foto Virtus Segafred Bologna)
(foto Virtus Segafred Bologna)

Achille Polonara, alla vigilia del suo ricovero al Sant'Orsola - dove la prossima settimana si sottoporrà a trapianto di midollo osseo - è stato intervistato da Luca Aquino sul Corriere di Bologna.
Un estratto delle sue parole.

Cosa prevede ora il suo percorso e come sta? "Sto bene, ho passato il weekend con i miei figli perché poi non potrò vederli per un po' e rimarranno dai nonni. Lunedì farò alcune visite per il trapianto di midollo osseo, poi martedì il ricovero". 
È stato quindi individuato il donatore? "Sì, è una ragazza americana compatibile al 90%. Sono stato fortunato, c'erano due donatori compatibili al 90%, anche un ragazzo tedesco, ma hanno optato per lei perché sono riusciti a mettersi in contatto subito". 
Ha già una tempistica? "Dopo il ricovero di domani dovrò fare un ciclo di chemioterapia che durerà 5-6 giorni. Il trapianto dovrebbe avvenire attorno al giorno 23-24"
Come sono stati questi mesi? "Ci sono stati momenti duri, ma l'affetto dimostrato da tante persone mi ha aiutato a essere positivo e a guardare avanti in maniera ottimistica. Ho ricevuto tanti messaggi e telefonate, dal mondo del basket e non, poi mia moglie e i miei figli mi hanno dato la forza di guardare avanti con positività".

Ha ricevuto tanti messaggi, ce n'è qualcuno che ricorda in particolare? "Mi è stato vicinissimo Belinelli, ci siamo sentiti quotidianamente. Poi i miei compagni di Nazionale e Pozzecco con le loro chiamate prima delle partite mi hanno dimostrato un affetto enorme. A mezz'ora da una sfida importante non ti aspetti una chiamata dallo spogliatoio".

La malattia scoperta durante la finale scudetto, la missione dei suoi compagni della Virtus per regalarle il tricolore.Il ricordo più bello della finale è quando tutta la squadra e lo staff sono venuti sotto casa mia una volta scoperto della malattia. Avrei voluto abbracciarli uno per uno, ma non era possibile. Aspettavo quelle partite con ansia come se avessi dovuto giocare io, ero carico e gasato. Dopo la vittoria in gara 3 a Brescia c'è stata la videochiamata di Shengelia dal campo, poi i festeggiamenti con i tifosi e il giorno dopo la coppa in ospedale. Bei momenti".

Si aspettava che la Virtus le proponesse di continuare assieme da giocatore, come poi ha fatto Sassari? "Ho accettato la scelta della Virtus e ne ho apprezzato la coerenza, perché non rientravo nei loro piani a prescindere dalla malattia. Onestamente mi sarei sentito offeso se mi avessero firmato per fare il bel gesto solo perché ho la leucemia. Mi avrebbero offerto un contratto da scout ma ho preferito la proposta di Sassari perché il mio sogno è provare a giocare ancora. Avessi accettato un ruolo da scout significava smettere, invece così ho l'obiettivo di passare le visite mediche e tornare in campo".

 

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