Francesco Candussi è stato intervistato da Luca Bortolotti su Repubblica.
Un estratto delle sue parole.

La squadra ha sempre conosciuto il suo valore, però c'era un po' di frustrazione perché non riusciva ad esprimerlo. Prima di Forlì io arrivavo da due sconfitte di fila, i compagni da quattro, l'umore non poteva essere dei migliori, in più c'erano situazioni di emergenza fisica e il riassetto dopo due nuovi innesti. Nel finale con Forlì un po' di vecchi mostri sono venuti a galla, anche perché quest'anno se qualcosa può andar male lo fa, ma nel momento decisivo la squadra ha mostrato carattere e voglia di rivincita.

Quanto vale la Fortitudo in vista playoff? Ora il livello si alza, la fase a orologio dovrà aiutarci a inserire Vasi, ritrovare Fantinelli, capire chi siamo e dove dobbiamo andare confrontandoci con avversari importanti. Poi i playoff dipenderanno da due fattori: solidità ed episodi. Se riusciremo a mantenere la solidità faremo bene, anche se non sarebbe corretto dopo tante vicissitudini fissare obiettivi precisi adesso. E sappiamo che il PalaDozza sarà un fattore, sfido chiunque a giocare qui da avversario una partita importante, nessuno sarà tranquillo di venire a Bologna.

Una vittoria che aiuta a ricompattare lo spogliatoio? Lo spogliatoio è sempre stato unito, con le sue diverse sensibilità e personalità forti, certo c'era nervosismo per la mancanza di risultati, succede che i problemi li vedi più grandi di quel che sono. L'arrivo mio e di Vasi forse ha mitigato questo nervosismo perché i nuovi portano sempre una ventata d'aria fresca nei primi giorni, poi le cose si sono evolute bene e ora c'è molta compattezza.

Un successo da dedicare anche a Dalmonte? Io da giocatore le voci non le ascolto, penso al campo, ma credo il risultato possa alleggerire Dalmonte dalla pressione accumulata. Le critiche sono legittime, ma van rivolte a lui quanto a noi, una squadra è fatta da staff e giocatori e colpe e meriti son di tutti. Conquistare il traguardo sul campo con una bella prestazione e non per sconfitte altrui, nonostante un percorso difficile, dà a tutto l'ambiente energia e toglie l'alone di negatività.


(Foto Mauro Donati)

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