Mark Tatum, vice commissioner NBA, ha parlato del progetto NBA Europe.
Le sue parole, riportate da Sportando.

Il nostro obiettivo è quello di lanciarla nei prossimi due anni. Abbiamo assunto JP Morgan e Rain come consulenti, che stanno lavorando alacremente per perfezionare il nostro modello. Abbiamo già avuto colloqui con gli stakeholder locali e ora stiamo compiendo il passo successivo.
Trovando i partner giusti, investiranno più soldi nello sport e non solo nella lega, ma anche nelle accademie e nelle arene, e questo porterà più risorse allo sport del basket.
I fini? Il motivo per cui lo stiamo facendo non è principalmente commerciale. Il basket è il secondo sport in Europa e, come si può vedere da EuroLeague, non ci sono franchigie permanenti nel Regno Unito, a Parigi, Roma o Berlino. Il campionato non è aperto a tutti i club europei.
I paesi coinvolti? Nella prima fase, il nostro piano prevede Spagna, Regno Unito, Francia, Italia, Germania, forse Turchia e forse Grecia. Ma ci saranno alcuni posti disponibili nell’ecosistema, quindi nella fase iniziale potranno qualificarsi.
Crediamo fermamente che ogni club europeo abbia un posto nel nostro ecosistema e continueremo a collaborare con EuroLeague e FIBA per trovare una soluzione, perché in fin dei conti l’obiettivo è soddisfare i tifosi. Stiamo parlando con molti club, anche greci, ma non posso entrare nei dettagli.

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