Primo posto in classifica. Questo è quanto dice il campionato, adesso che c’è la sosta Coppa Italia e, per la prima volta da quando si è tornati in A2, si gioca e non si va in ritiro/esilio ad osservare. Strano, perché a leggere determinati commenti, si potrebbe pensare che questa Fortitudo, in realtà, sia roba da buttare: stranieri sbagliati, italiani con la lingua lunga e l’anagrafe pesante, doppioni tecnici. E allenatore che manda tutto a [omissis] per emotività. E allora, dove sta la realtà? Perché quando si perde ecco i ovvio, senza stranieri, con dei vecchi eccetera. Quando si vince, ecco i ovvio, con quella squadra vincerebbe chiunque. Problemi dello stare sempre sotto i riflettori, diciamo, perché alla fine qui la continuità c’è, checchè se ne dica: magari si perde, ogni tanto – e ci mancherebbe – ma non poi così come si crede. Magari, spesso il guaio è la prestazione, che in casa manca ma viene supportata da altre faccende (a metà terzo quarto si alza il tifo, si alza l’agonismo, le fischiate non sono malefiche) ad aggiustare.

Coppa Italia, per adesso. Quella roba che se non la giochi e dici che fa lo stesso, passi per la volpe davanti all’uva. Che se la giochi e non la vinci, esce fuori che l’hai persa. Che se la giochi e la vinci, ma poi non ottieni l’Obiettivo di giugno, ti resta quasi come uno sberleffo. Insomma: vai te a capire come trattarla, ‘sta faccenda. Che è grande opportunità per chi è a mezza classifica e in teoria non ambisce ad altro (Torino non vincerà lo scudetto, forse, e quindi là è tanta roba), ma per le big potrebbe essere utile ma non fondamentale. Vero che l’anno scorso vinse la Virtus, e quindi non si può a latitudine Fortitudo restare disinteressati, ma tutto va preso, davvero, con le molle.

Trapani, ai quarti. Girone occidentale, quello che in teoria si potrebbe guardare senza credere ad avversarie cazzute, ma che poi ci devi giocare, per dimostrarlo. Adesso in Sicilia sono al settimo posto in classifica, dopo un ottimo dicembre e resto del campionato di ordinaria normalità. 5 sconfitte consecutive lontano da casa per loro, l’ultima domenica con un ventello preso a Legnano, e attacco che gira attorno al trio Jefferson-Perry-Renzi, ovvero play-ala-lungo, tutti e tre sui 15 di media a partita. Poi, il tiro di Viglianisi e i rimbalzi di Ganeto, per una squadra che pecca un po’ di lunghezza panchinesca, ma che come titolari non ha nulla da invidiare a nessuno, come si suol dire. Allena Ugo Ducarello, ma a Bologna sarà molto più riconoscibile il suo vice, che di nome fa Gregor e di cognome Fucka.

Si gioca domani alle 20.45, diretta LNP Pass e Radio Nettuno. In dubbio la presenza di capitan Mancinelli.

(Foto di Fabio Pozzati / Fortitudo Pallacanestro Bologna)

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