G2 Acqua San Bernardo Cantu' - Flats Service Fortitudo Bologna, cronaca
Acqua San Bernardo Cantu’ - Flats Service Fortitudo 81-67
8 minuti iniziali di grande difesa, poi l’inevitabile incapacità di reggere quell’intensità e il tracollo. La Fortitudo che a Desio fa 0-2 almeno non si pone con la testa sulla ghigliottina una volta collassata a -17, ma continuando a giocare con chi c’è (Vencato out, Sabatini nei dieci per il classico onor di firma) e soprattutto con lune indecifrabili da parte di chi dovrebbe reggere la baracca. Gabriel ne ha voglia a sprazzi, Freeman no e allora, a rotazioni limitate, si fa per quanto si può. E alla fine Bologna torna a casa dalla doppia trasferta senza aver mai dato, in 80’, l’impressione di potercela fare.
Cronaca
Stoppate, palle perse, allenatori già entrambi ammoniti dopo pochi minuti: gara due è una tonnara fin dalla palla a due, con la Fortitudo che segna poco ma ne becca praticamente mai, più o meno uno al minuto. 16-8 all’ottavo, poi una serie di scelleratezze fanno rischiare già il pareggio, evitato per una contro-sciocchezza canturina in contropiede e 18-14 al 10’.
Qualcosa lo porta a casa Bolpin, ma ormai l’equilibrio regna sovrano, e non si scappa più, anzi. Mancano centimetri, mancano rimbalzi e Cantù sorpassa quando è chiaro che, scendendo Fantinelli, davanti non si hanno più idee. Maggiore fatica, Gabriel non segue un taglio nemmeno a piangere, 20’ con Cantù avanti 38-32: tanto sudore, poco costrutto.
Altri gesti di nervosismo degli USA fortitudini su cui gli arbitri vanno di bonarietà, arriva il -11 e il tecnico a (indovinate chi), Aradori si perde McGee ed è -14, ci si perde anche Basile ed è -17. Però non si molla, con lo stesso Aradori a farsi perdonare davanti quel che manca dietro e qualche segnale di fosforo da parte di Gabriel. Scudisciate che riaprono quando pareva fosse nebbia fitta, -6, ma zona che viene bucata e 65-56 Cantù al 30’.
McGee esagera e il duo Aradori-Gabriel riemerge al -5 in un collettivo ciapanò che fa andare avanti solo il cronometro. Poi Freeman dimentica Hogue, Aradori non può far canestro sempre e Moraschini la chiude: i cronisti locali parlano di tortellini al sugo, ed è lo sfregio finale, benchè involontario, ad una prova di volontà ma poco altro.