Stefano Pillastrini, che sabato era presente al Memorial Porelli, è stato intervistato da Luca Muleo su Stadio.
Ecco un estratto delle sue parole.

Una cosa particolarissima il derby a settembre, difficile da spiegare. Io ne giocai uno così nel '90, però era diverso, il numero degli americani era uguale al di là della categoria.
Impressioni particolari? La differenza di impostazione. La Fortitudo pensava soprattutto alla circolazione di palla, piuttosto che aggredire, ricerca del gioco e non agonismo, questo l'ha penalizzata in termini di performance. In Virtus c'è voglia di essere intensi, attaccare alla prima opzione, contropiede. E' vicina a quello che sarà il suo ritmo partita.
Mi sembra una bella squadra, considerato che mancava anche Aradori, ci sono tante opzioni. I nuovi, che dovevano farsi conoscere, erano motivati e hanno fatto bella figura. Presto per dirlo, però ha tante possibilità.

La coppia di esterni Taylor-Punter ha impressionato. Non li conoscevo, hanno sia facilità a battere l'uomo che a tirare, e non mi sono sembrati assolutamente egoisti. Anzi, ho visto una bella voglia di passarsi la palla. Non bisogna illudersi di nulla col basket estivo, ma se il buongiorno si vede dal mattino sono due acquisti molto, molto azzeccati.
Cappelletti? Ha estremo talento, l'ho seguito più volte per portarlo nelle mie squadre. Era fermo da tanto ed esordire in serie A, a Bologna con la Virtus, richiede la giusta dose di prudenza. Ha qualità per competere a quel livello, vedremo di quanto tempo avrà bisogno per togliersi la ruggine.

Siamo nella palude più assoluta dal punto di vista della produzione dei talenti, dello sviluppo dei settori giovanili e delle opportunità per i giovani. Io sono sempre stato molto ottimista, esserlo oggi sarebbe un atteggiamento superficiale. Ce ne rendiamo conto tutti o quasi, eppure si ritiene che il ricambio avvenga in modo fatalistico, perché nascerà prima o poi qualche talento. Spesso ormai anche gli investimenti sui vivai sono concentrati sugli stranieri. Allora non ci resta che sperare nelle mamme italiane, che ci diano qualche gran giocatore, perché non c'è un progetto per incentivare il ricambio generazionale. Così sarà difficile far crescere il movimento, la passione e il pubblico.

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91