Tra influenze sparse e altre cose, la Fortitudo si prepara alla gara infrasettimanale con Udine sapendo che l’attenzione di tanti sarà altrove, dato che si parla solo ed esclusivamente di derby, omettendo che prima servirà giocare (ed eventualmente vincere) due partite casalinghe. Questo mentre si ragiona anche – fin troppo – di mercato, con Nikolic finito di colpo sulla graticola per via di recenti frasi boniciolliane sul fatto che ci si aspetta qualcosa di più dal giocatore. Con il radar che ha fatto entrare ed uscire Erik Rush – in allenamento di recente a Ferrara, dove è un ex – e sapendo che, ciccato Roberts, tanto altro margine mica ce ne sarebbe, di errore. Poi sarà da capire quanto c’è di vero in queste voci, e quanti davvero siano a rischio tra i fortitudini, italici o meno. Chiaro che molto passerà da queste tre gare, senza nascondersi.

Si possono fare bilanci di ogni genere, ed essere d’accordo sul fatto che, in paragone allo stesso periodo dello scorso anno, qui si sta andando meglio. E si può ragionare sull’aver alzato l’asticella, sull’aver dovuto aspettare Ruzzier, sul non aver indovinato Roberts eccetera. Solo che, noblesse oblige, l’anno scorso c’era più pazienza: si era neopromossi, ci si aspettava di meno, non c’erano quegli altri davanti in classifica. Tutte cose che, per forza o per amore, modificano il modo di giudicare l’andamento fino ad oggi. E, visto che siamo a Bologna, è difficile capire se non ci si possa fare niente.

Udine, quindi. Altra realtà collassata a inizio decennio e poi riapparsa in seconda categoria sfruttando la non scontata discesa nelle semi-minors di un coach dal discreto pedigree, in Friuli lo scorso anno per essere promossi sono andati a pescare Lino Lardo, che a Bologna conosciamo non solo per la sua esperienza in Virtus ma anche perché, nel 2005, per una squadra che vinceva grazie al tiro del Serpentaro ce n’era una Milano, che ne uscì sconfitta. E in panchina c’era lui, appunto. Neopromossa dall’andamento alquanto alterno e privo di qualsiasi continuità, Udine viaggia nella parte destra della classifica, e ancora non ha saputo trovare punto di incontro tra i propri forti stranieri e il resto della truppa. Ben nota la figura di Allan Ray, 20 di media ma senza percentuali clamorose e con qualche persa di troppo, Lardo ha molto come cifre anche da Okoye, alona da 14+7. Nessuno altro in doppia cifra, nel gruppo dove ci sono i giurassici Zacchetti e Vanuzzo, oltre ad un altro ex Virtus, il lunghissimo Cuccarolo (5+5). Con lo scalpo di Treviso, strappato la sera di Santo Stefano, a dimostrare che questi potenzialmente sono molto, molto pericolosi.

Si gioca giovedì al Paladozza, ore 20.30, diretta TRC e Radio Nettuno.

(foto Fabio Pozzati / Iguana Press / Fortitudo Pallacanestro Bologna)

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