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Tornato a casa dopo il ciclo di cure a Valencia, Achille Polonara è stato sentito da Lia Capizzi per il Corriere della Sera. Un estratto dell'intervista.

"Da quando venerdì ho lasciato l’ospedale va tutto meglio, sento di avere molta forza. Il video con i bimbi è nato in modo molto spontaneo. Erika mi ha detto: aspetta a uscire dalla macchina. Li ho visti piombarmi addosso, che emozione dopo oltre un mese e mezzo che non li vedevo. La mattina successiva, svegliarsi nel lettone è stato bellissimo. Hanno sfrattato mia moglie Erika perché volevano dormire insieme al papà. A loro non avevamo nemmeno detto che ero in ospedale, mia suocera è venuta qui a darci una mano quando Erika sta con me. Sono piccoli, Achille jr ha 3 anni, Vitoria ne compirà 5 a novembre. Lei ha già capito che c’è qualcosa che non va..

Il momento della diagnosi? Dal buio assoluto al terrore di qualsiasi tipo, anche di morire. Al Sant’Orsola di Bologna hanno fatto pure fatica a comunicarmelo. Entra l’ematologo e mi dice: non ci sono buone notizie. Poi si ferma, quasi impacciato. Non è che non sapesse cosa dirmi, voleva semplicemente avere cura di scegliere le parole più adatte. Le dico la verità, senti la parola leucemia e ti fa paura, ma ti accorgi di quanto sia davvero dura quando inizi le cure. A Bologna ho fatto tutti gli accertamenti e l’esame del midollo osseo. I medici hanno studiato il tipo di leucemia che è considerata rara se non si ha mai avuto in precedenza alcuna chemio o radioterapia. Nel mio caso, invece, essendo già stato sottoposto al ciclo per rimuovere il tumore al testicolo nel 2023, viene classificata come leucemia comune. Ho fatto prima un ciclo, per 7 giorni sono rimasto attaccato alla chemio, alla flebo, a tutti i liquidi, agli antibiotici vari, alle boccette antinausea. Poi ho iniziato il percorso con queste pastiglie, ormai da più di due settimane. Martedì le dovrò sospendere per qualche giorno. Dal 4 agosto dovrei iniziare il secondo ciclo di chemio, sempre a Valencia. Una volta che l’avrò concluso, tornerò a Bologna per il trapianto di midollo al Sant’Orsola.

Sono sommerso da un affetto pazzesco. Mi aiuta tantissimo ad affrontare queste cure. I ragazzi della Virtus Bologna sono stati fenomenali quando mi hanno portato in ospedale la Coppa dello scudetto. Mi ha colpito la sensibilità di Belinelli. Poi ci sono gli azzurri, il c.t. Pozzecco mi scrive tutti i giorni, lo considero quasi un fratello maggiore. Spissu è il mio amicone, per tutti tifosi noi due siamo Gaspare e Orazio. A loro ho detto: avete un Europeo da giocare tra poco, fatemi un regalo perché sarò il vostro primo tifoso"

LBA Mercato, aggiornamento 27 luglio
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