Mario Boni è stato sentito da Luca Aquino per il Corriere di Bologna. Un estratto dell'intervista.

Su Marco Belinelli

"È stata una raffica terrificante e importante che condiziona la difesa avversaria anche se poi non tiri più, ma non decisiva perché mancava molto tempo. Però sono momenti fantastici, vedi il canestro grande come una piscina, bravi i compagni a cercarlo e lui a giocare senza palla. Sappiamo quanto sia bravo a uscire dai blocchi con la palla già alta sulla testa e il gomito avanti per non farsi contrastare se non con un fallo.

In quei momenti entri in una dimensione parallela dove hai una percezione psicofisica difficile da raccontare, senti di non poter sbagliare. È come se fossi in Matrix, sei un hacker che entra nei programmi dell'altra squadra, vedi tutto prima degli altri e gli avversari ti sembra vadano al rallentatore

Sorpreso? Ero sorpreso l'anno scorso quando Scariolo lo "conservava". Un giocatore come lui ha ancora tanto da dare e lo sta confermando, è straordinario ed è migliorato con l'età. Ha smesso di voler giocare con palla in mano, la sua forza è tirare fuori dai blocchi, ha avuto l'intelligenza di cambiare ed è diventato un giocatore di squadra perché è sempre marcato da due difensori.

Su Luca Banchi

Sono contento per Banchi, un amico che meritava di tornare in Italia. Ero sicuro che le critiche a Beli e Hackett fossero un po' pretestuose, credevo molto al loro cuore, alla voglia di far bene e smentire chi diceva che gli anni passano come facevo io. Sono i due trascinatori e Banchi ha saputo mettere tutti al posto giusto. In Eurolega sono sorpreso, pensavo fossero da prime otto non da prime quattro, tutto può succedere

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La Fortitudo e la difficoltà nel trovare giocatori liberi