(Foto Mauro Donati)
(Foto Mauro Donati)

Stavolta, da 58-40, facendo 12-36 negli ultimi 15' e scodellando uno 0-36 di valutazione nell'ultimo quarto, con 4/17 al tiro. E' la Fortitudo di questi ultimi tempi, che produce tanto ma che ad un certo punto si accartoccia sulle proprie problematiche non riuscendo più a creare nulla, come successo già a Verona e Casale. Quella di ieri ha fatto un mefistofelico tris, lasciando perplessi come è normale che capiti quando certi copioni si ripetono, e - se vogliamo - perdendo anche il secondo posto in classifica, laddove pure Forlì si è fermata, ma Udine no. Le solite cose: squadra che arriva stanca al finale, giocatori che non vengono cambiati e seconde linee che non ruotano: Panni unica alternativa per tre ruoli (anzi due, dato che Aradori non scende mai), per intenderci, è il simbolo di questa situazione. Alla fine Caja fa capire che questi sono, rimandando al mittente eventuali aspettative di risultati migliori.

Il problema, però, rimane un altro. Che a metà marzo, dopo sette mesi dal raduno, non si sia riusciti a tirare fuori nulla, per carenze dei singoli o mancanza di fiducia, da due giocatori come Giordano e Conti (e con Taflaj, unica alternativa in ala, a non andare nei 10 per far spazio a chi comunque non gioca praticamente mai), e che si continui ad aspettare il mercato come manna dal cielo senza una vera e propria strategia. A mezza via tra chi aspetta proposte, in uno strano balletto tra dimmi tu - no dimmi tu, e non avendo ancora ben chiaro cosa dovrebbe arrivare, se un big (con il rischio di alterare equilibri che paiono, oggi, indiscutibili) o invece un gregario (con il rischio, qui, di essere alla fine impalpabile). E ben sapendo che, con gli attuali vincoli delle proposte, i nomi sono pochi e con tante candidate, per quei due ruoli (play e lungo, mentre nel 2-3 non sembra esserci un interesse dell'area tecnica nel cercar rinforzo. Quindi niente Visconti, per ora, altro nome girato) richiesti. E se i nomi usciti in ‘sti giorni sono quelli dell’ormai disperso Piazza - 30' di media in B, e nemmeno di alta classifica - o di chi ha dietro mezza Italia, per capire la situazione (Magro, 13' giocati ieri con la sua Cremona contro Udine), allora si aspetterà. Ma, forse, una domanda ce la si può porre: possibile aver così tanto abiurato quelli attuali, da far arrivare Aradori e compagni a 40' filati, sapendo che non è cosa che ci si possa permettere?

Aradori
Aradori (Foto Mauro Donati)

Just like heaven - 

Il rientro di Fantinelli, che come tutti è durato 25 minuti prima di collassare. Poi davvero poco, dato che le partite vanno giudicate sui 40 minuti e non sugli intertempi.

Disintegration - 

Tutti bene prima, tutti male poi. Si vince e si perde insieme. Con la differenza che Rieti non ha mandato nessuno sopra i 29' di gioco, mentre da questa parte della barricata la musica è stata ben diversa.

 

“Salotto Bianconero”: la nuova puntata su Facebook e Youtube
Neupharma espugna Ravenna in un derby al cardiopalma: Magagnoli trascina i suoi alla vittoria