Inizia la terza settimana di lavori durante la pausa, la Fortitudo, con un giocatore e mezzo in meno e nulla che sia arrivato dal mercato. Ci si era lasciati due lunedì fa con Groselle già ufficializzato ufficiosamente ma non ufficialmente in Germania e l'impressione che si stesse cercando qualcuno in area - o anche in regia - per aumentare le possibilità di salvezza, e ci siamo ritrovati con il pacchetto lunghi stranieri sfiduciato ma immutato, e con Totè liberato con vista Napoli. Secondo under 25 italiano a lasciare la truppa dopo Baldasso, in una forse disperata manovra di addiction by subtraction per una squadra che però continua a non avere Feldeine, più no che sì per Treviso, e che quindi dovrà cercare la salvezza con un roster ancora più corto rispetto a quello delle ultime, negative, uscite casalinghe.

Una strana realtà, quella della Effe, che ha già salutato 5 giocatori di quelli presenti in estate (a proposito, Gudmundsson contro l'Italia non è parso lo scappato di casa visto in maglia biancoblu), che due non li ha mai visti o quasi - il lungodegente Mancinelli e il lunghissimodegente Fantinelli - e che tra gli altri ha nel solo Aradori l'unico che non sia mai stato messo in dubbio malgrado le ataviche limitazioni, aumentandogli anzi di poco il minutaggio rispetto alla passata stagione. Quindi si va avanti con chi c'è, sperando - illudendosi? - che nel frattempo Frazier, forse il migliore tra gli arrivi autunnali, abbia trovato il suo equilibrio tattico per rendere al meglio, che Groselle ritrovi un po' dello smalto dello scorso anno, eccetera. I limiti degli altri li conosciamo, e difficilmente Durham diventerà un cecchino o Benzing scoprirà l'arte del rimbalzo e della difesa. Il panorama non sembra dei migliori, ma per evitare la camera con vista sulla retrocessione altro non si può, o non si è deciso di, fare. A Martino, quindi, l'arduissimo compito di perseguire il miracolo sportivo. Perchè, senza girarci attorno, questo sarebbe, oggi, la salvezza.

(Foto Ciamillo - www.fortitudo103.it)

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