+12 a inizio terzo quarto, con tanto di tabellata di Feldeine. Palla in mano, timeout Sassari, e rimessa offensiva: persa, schiacciata. Rimessa dal fondo, persa, schiacciata. Come girare una partita in pochi secondi, con la Fortitudo che passa dalla perfezione o quasi (61 punti in 23’) al non trovare più nulla di garantito né davanti né dietro. Senza Procida (ahi) e Benzing (ahissimo), almeno ci sono i primi minuti di Fantinelli. Però, tanto dispiacere.

Si parte con Groselle e Bilan a far reciproche impattanti sportellate, ma a fare la differenza è la Bulgaria difensiva bolognese, con recuperi e contropiedi che non sempre vanno a buon fine, ma che intanto girano l’inerzia. Gongola Charalampopoulos che ha la bidimensionalità per far male da vicino e da lontano, si fa 24-13, ma il fortino Fortitudo perde qualche cosa nel momento in cui Groselle va a rifiatare: l’area diventa più ospitale, 27-19 al 10’.

Torna in campo Fantinelli dopo ere, nel non solito ruolo di 3, ma il problema della Fortitudo è limitare Kruslin che, dalla stessa posizione, fa doppia cifra in pochi tocchi. Scoprendosi meno coperta dietro, per restare avanti dopo un attimo di impatto serve fare miracoli offensivi, compreso un 2/2 dalla lunetta di Groselle, ed è proprio dai tiri liberi che la Fortitudo lucra quel che a palla viva fatica a ottenere. Aradori e Frazier rispondono presente, 54-47 al 20’.

Si sveglia anche Feldeine con immonda tabellata per il +12, ma uscire da un timeout con due perse e due schiacciate avversarie in contropiede non è il modo migliore per tenere Sassari sotto sale, come detto a inizio racconto. E quindi c’è partita quando poteva non esserci, con due falli in attacco di Groselle e minori punti di riferimenti a cui appoggiarsi. Si perdono bocce da entrambe le parti, ma la Fortitudo soffre più di quanto non faccia soffrire. E, con quel che c’è – Fantinelli si trova anche a fare da secondo lungo – Sassari sorpassa, 68-67 al 30’.

Gentile si diverte a buggerare una prima linea difensiva che non esiste, e i giochi a due di Sassari diventano roba contro cui la Fortitudo non ha idea di come andare a fare resistenza. Servirebbe fare canestro ad ogni azione, ma ormai sono assalti frontali, liberi sbagliati e coesione agonistica che latita. C’è ancora vita, con Sassari che non uccide e la Fortitudo che a 1’ dalla fine, dopo essere scesa a -8, ha l’azione del pareggio. Aradori e Feldeine però non trovano spazi, Durham viene battezzato ed è ferro, e nell’azione successiva Bilan facilmente prende rimbalzi, liberi e due punti. Altre due sciocchezze di Durham, carrozza che torna zucca, fine della festa.


(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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