Non la si doveva dare per scontata, l’immortalità del Paladozza. E allora ecco che a violarne le assi è una Cento sorniona prima, risolutiva dopo, contro una Fortitudo che ha sì problemi in giocatori che faticano ad allenarsi e non sono nelle condizioni migliori – diciamo tutto il pacchetto degli esterni – ma che in giornate come queste avrebbe avuto bisogno di gregari che, invece, sono stati fin troppo gregari e inutili alla bisogna. La squadra è questa, la situazione anche, punto.

Gemellaggio tifoserie completato, Barbante alla sua prima volta come partente e Fortitudo che lavora bene, andandolo a cercare spesso e volentieri: non sempre si produce ma qualcosa ne esce fuori, mentre Cento non sa che pesci pigliare davanti ed è 17-10 al 7’. Un attimo di pausa durante il ruotare degli effettivi, ma alla fine del primo quarto è 20-15 per Bologna.

Rimane un andamento nevrotico, con la Fortitudo a fare +10, Cento a tornare a vista pur sbagliando tanta di quella roba da riempirci un camion di rimpianti, e tra alti e bassi, comunque, il vantaggio rimane sempre dal lato della città più che altrove. Troppe sono le dimenticanze a rimbalzo, con Cento che ne approfitta per qualche extrapossesso, e appunto continuando a giocare con il fuoco ci sta che il vantaggio venga quasi del tutto eroso, arrivando 35-34 al 20’.

Più legata ad estemporaneità che non ad un vero e proprio sapere a che santo votarsi davanti, la Fortitudo del terzo quarto perde un po’ di smalto, viene messa con la testa sotto e, a parte un attimo di riemersione (46-43), si deve mettere nella condizione di inseguire chi, invece, sembra giocare con maggiore leggerezza e convinzione nei propri mezzi. Marks e Tomassini sono in giornata di grazia, Bologna non ha nessuno a dare una mano ad esterni che fanno quello che possono, 58-50 eterno al 30’.

A Tomassini manca solo di andare a finire i presepi di chi ancora non li ha finiti, altri 7 punti filati per Cento che a inizio ultimo quarto prova a correre avanti di 17 senza che la Effe sappia, invece, a che statuina votarsi. L’ennesima pietra di Panni porta a qualche rimostranza dai distinti, Fantinelli si prende un tecnico dopo furiosa contestazione figlia di un contatto non fischiato, la gara si innervosisce sul +19 Cento. I soliti dubbi sull’ennesima triade arbitrale non all’altezza, ma intanto il solito Tomassini, dopo aver sbagliato due liberi, vede chiusa la sua partita per fallo e successivo tecnico. La bagarre aiuta Bologna, la compensazione arbitrale anche, ma un triplo possesso è pietra tombale, al netto di quello che si prova a fare anche dopo, delle speranze di clamorosa rimonta.


(foto Sara Bonelli)

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