Talmente orribile da rischiare quasi di vincere, perché quando giochi sul campo dell’ultima in classifica sarebbe bastato poco per fare gol. La Fortitudo di Chieti è inguardabile fin da subito, se la cava poi più per disgrazie altrui che per propria grinta, ma riesce comunque ad arrivare al tiro della vittoria: Italiano sbaglia, dopo una precedente fagiolata non positiva in attacco per i padroni di casa, ed è chiaro che la continuità, ‘sta squadra, non ce l’avrà mai. Massacrata a rimbalzo, senza un uomo a cui affidarsi a scatola chiusa: così è, se vi pare.

Inizio confuso, ma con Chieti più a suo agio nel caos organizzato dove tutti tirano al primo tentativo, e la Fortitudo a non avere tempo e modo di capire cosa ci sia nel piatto. C’è difficoltà nel prendere le misure, il solito errore in contropiede solitario di Davis, 11-20 in un amen prima che una doppia, forse estemporanea, tripla di Aradori-Thornton riaggiusti le cose. Ma non è la migliore delle difese, Mastellari trova due spazi quasi identici per fare canestro, ed è 25-17 interno al 10’.

Dalmonte abiura la zona dopo due azioni immonde, ma se non si va oltre il -10 è più per demeriti casalinghi che non per vera e propria logica. E così, pur con Fantinelli a far più sfondamenti che altro e una inesistenza a rimbalzo sotto il proprio canestro, la Fortitudo resta in zona. C’è nervosismo: tecnico a Dalmonte, tecnico ad Aradori dopo che comunque Chieti non aveva sfruttato un suo errore, il trio arbitrale ad ogni modo dimostra per la millesima volta l’inadeguatezza della categoria al livello, ma se si finisce al 20’ sotto 38-30 è solo per colpe proprie.

Aradori cerca di ricucire in solitaria un -13 figlio di un attacco totalmente statico e assonnato, ma rimane partita di indescrivibile bruttezza collettiva, con vantaggio abruzzese che resta attorno alla decina per inerzia con nulla o quasi da segnalare. Mastellari e Roderick borbottano tra di loro, Fantinelli ne approfitta, 47-41 Chieti al 30’.

Chieti non esiste più, Bologna almeno dietro inizia ad essere una bella cosa, e nel nulla assoluto arriva il sorpasso di Thornton, 48-47 a 6’ dalla fine. Diventa allora uno sprint, o forse meglio una attesa su chi voglia diventare il match winner. 5-0 abruzzese, sanguinoso libero sbagliato da Aradori, recupero e tripla di Italiano, rimbalzo offensivo di Chieti dopo errore che offre secondi importanti, ma sul tiro decisivo la palla arriva di nuovo, troppo lontano da canestro, a Italiano. Ferro, ma vincere non sarebbe stata meritata, stavolta.


(Foto Fortitudo Pallacanestro 103)

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