Marco Ramondino è stato intervistato da Piero Guerrini su Tuttosport alla vigilia della semifinale contro la Virtus.
Un estratto delle sue parole.

Il premio di coach dell'anno. Al di là del premio in sé, il fatto che nel panel dei votanti ci sia una grossa parte di addetti ai lavori, fa piacere. Perché conoscono le difficoltà. Ma i premi sono sempre della squadra, dei gruppi di lavoro.
Seconda semifinale consecutiva, rinnovando cinque undicesimi. È una squadra diversa, con giocatori molto forti che il club ci ha messo a disposizione. Christon ha giocato una grande stagione, poi è evidente la crescita di Severini. Harper ha messo la disponibilità a fare da eccellente supporto a Christon. Radosevic ha accettato e abbracciato un ruolo di cambio, pur in una squadra di livello più basso rispetto a quelle cui era abituato. Grazie allo spirito di sacrificio, abbiamo ottenuto risultati.
Continuità, il segreto. È importantissimo, perché credo che la competitività e l'enfasi che c'è sulla singola gara, la possibilità di perdere con chiunque, siano peculiari della Serie A. Certo, abbiamo risorse, strutture, una squadra eccellente, però i risultati vanno guadagnati. L'exploit singolo può succedere, ne trai benefici, però la continuità è l'aspetto più importante. Mette nelle condizioni di essere sempre pronto per ottenere un risultato particolare. Guardate cosa ha fatto Sassari nel corso degli anni

Come vi avvicinate al duello con la Virtus, ormai quasi tradizione? Derthona e Virtus sono squadre molto diverse, con identità e gerarchie diverse. Credo che si tratti di trovare un giusto compromesso tra fare il proprio basket e cercare adeguamenti per limitare il potenziale altrui. Quando giochi con la Virtus e con Milano, devi anche essere concentrato su giocare la propria miglior versione di pallacanestro. Dobbiamo lavorare sui noi stessi ed essere capaci scegliere 4-5 cose prioritarie. Per assurdo contro queste big devi fare meno. Per quanto riguarda i diversi risultati con le due, bisogna anche considerare i riposi da loro concessi e gli infortuni. La Virtus ha singoli che ti costringono a un gioco difensivo per loro. Se per esempio banale il pick and roll lo gioca Teodosic, è diverso. Poi, devo dire che Milano ha tendenza dal punto di vista difensivo a distruggere il gioco altrui".

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