nba camp
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Flavio Portaluppi è stato ospite di BFV Live su Canale 88.

Come ti stai ambientando? “24 ore molto intense, ho cercato di non affogare in tutte le informazioni che mi stanno attorno, ma ho capito subito di aver fatto la scelta giusta. Ringrazio Tedeschi e i soci per l'opportunità, ritrovo Caja dopo un po' di anni ed è un piacere assoluto: Attilio è bravissimo, metodico, mi piace come approccia il lavoro”

I motivi dell'ok alla Fortitudo? “Voglia di rimettersi in gioco e la storia del club, importante e con un dna specifico e identificativo. I tifosi spingono forte, ed è un biglietto da visita importante sia per i dirigenti che per i giocatori: speriamo che la squadra possa dare soddisfazioni e rispecchiare il DNA di questa piazza”

Il mercato è già partito a ritmi alti, cosa bisogna fare? “Avere le idee chiare su quello che ci portiamo dietro dalla stagione passata. Poi ovviamente cercare italiani, che hanno un mercato limitato sapendo che verso fine giugno potranno cambiare alcune cose, magari giocatori di A1 alla recerca di minutaggi e pronti a scendere di categoria. Ma intanto si deve capire tutto quello che c'è adesso attorno alla squadra”

Nella prossima settimana il primo annuncio? “Le basi ci sono”

Che campionato di A2 ci si aspetta? “Alto livello, le prime sensazioni è che ci siano società con forti possibilità economiche, in particolare al Sud, e quindi ci sarà molta competizione. Ma oltre al budget è importante riuscire ad avere una squadra che abbia la giusta chimica, non è detto che chi fa il roster nell'immediato abbia poi dei vantaggi in classifica”

Esterno e lungo stranieri? “L'idea è questa”

Da giocatore sei stato odiato e apprezzato, specie nella finale del 1996. “Ricordo una serie contro la Fortitudo, ma anche la semifinale con la Virtus, davvero incredibile: avevamo sempre da ribaltare il fattore campo, e tutti hanno in mente il canestro di Bodiroga a Casalecchio. Ma anche un mio canestro al Forum che mi portò ad un balletto di festa, in gara 4, e io non sono certamente un ballerino…”

Avrai carta bianca per cercare giocatori sulla base della meritocrazia? “Assolutamente sì. Io ho sempre un approccio di condivisione, non certo dittatoriale. Le informazioni vanno condivise con chi conosce questa realtà per anni, poi le decisioni le prenderemo io e Caja”

 

 

 

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