Flats Service Fortitudo Bologna - Reale Mutua Torino, il dopopartita

49-20 nel secondo tempo. D'altronde lo aveva detto Moretti (l'allenatore), che la sua è una squadra un po' alterna - dopo aver anche detto che Wilkins ha fatto disastri, meritandosi 92 minuti di applausi, almeno dallo scrivente che da 30 anni dice che con Max Aldi al posto di quello lì lo scudetto del 98 non sarebbe finito in Arcoveggio - e si è visto. Ma, al netto delle amnesie di Torino, c'è anche una Fortitudo che dopo l'intervallo ha cambiato marcia sia davanti che dietro, rendendo semplicissima una cosa che prima non lo era stata. Subendo tanto dietro (prima da Allen e poi dalle triple) e reggendo davanti. Poi, tutto è stato semplice e semplificato, pur con la retromarcia di Moretti che ha segato ulteriormente le rotazioni e pur con Imbrò e Anumba sempre dispersi.
E' un campionato caotico, come la banda dei 5 di settantiana memoria: nessuno obbedisce, nessuno comanda, e quindi ogni vittoria sembra avere valore doppio, lasciando poi tutte le altre disquisizioni in secondo piano. Si è retto in difesa (se ne sono presi 131 negli ultimi 10 quarti giocati, non male), si è rivisto un Guaiana che sembra Gallinari (Vittorio) per come si sbatte dietro, e una crescita della truppa dove, insomma, sembra che l'amalgama ci sia eccome. Ora però andrà esportata, a partire da Pistoia. Dove si spera di avere qualche effettivo in più, perchè l'unione fa la forza, ma se ci si unisce in pochi, anche la forza è meno forte.
Innamoratissimo - Fantinelli ad un rimbalzo dalla tripla doppia, ed è così che lo vogliamo. Moore, che ne fa un tot senza quasi disturbare. E Alessandro Gassmann, l'unico al mondo che può uscire dal Paladozza facendo dito a culo alla Fossa senza essere preso a bastonate. Anzi, ricevere un bel po' di applausi.
In preda ad uno spasimo - Moretti (il giocatore), que pasa?