Gherardini, "NBA Europe ha capito quante siano le difficoltà di un campionato continentale"

Maurizio Gherardini è stato ospite di Sport Club su E-Tv.
Ci puoi dire qualcosa su Sanli, che interessa alla Virtus? “Conosce bene la pallacanestro, è un 213cm perimetrale che sa aprire il gioco per i piccoli, magari non tanto veloce ma che può rendersi molto utile”.
Sei tornato in Italia dopo tanti anni. “Se hai la passione e l'adrenalina non smetteresti mai, ma dopo 20 anni lontano da casa ho cominciato a considerare l'idea di rientrare. Vengo poi da una stagione incredibile, e alla fine si cercano sempre sfide diverse. Se poi queste coincidono con la possibilità di tornare a casa, tanto meglio”
Per un po' si era parlato di un possibile tuo ritorno alla Virtus, parlando con Gherardi. “Non c'è mai stato nulla. Seguivo con affetto i rumors perchè seguo sempre quello che succede nel nostro basket, e io con lui ho rapporti fin da quando eravamo ragazzi ma senza nessun contatto. Di certo siamo andati a scuola insieme”
Chi era più bravo a scuola? “Lui è una mente molto brillante e creativa. Sono stati begli anni”
I momenti più belli della tua carriera? “Quelli che rappresentano il concretizzarsi di sfide. Quando ero ragazzo la prima sfida è stata lasciare casa in tempi in cui non era facile farlo, per andare a studiare negli USA. Poi, il lasciare la società della mia città e una vita di un certo tipo, dato che mi dividevo tra fare il bancario e il GM di Forlì, per decidere di vivere il basket full time a Treviso. C'è poi stato l'atterrare a Toronto prima e Istanbul, in una delle società più organizzate del mondo. Ogni momento è stato vissuto fino in fondo, e anche adesso cercherò di fare qualcosa per il basket italiano”
La prima cosa da fare? “Intanto mettermi alla pari perchè sono stato un po' di anni fuori. Devo ascoltare, imparare, studiare la realtà attuale, incontrarmi con tutti i club per capirne le realtà. Serviranno poi strategie, vorrei capire cosa funziona e cosa non funziona nelle principali leghe europee, e vedere come e dove intervenire. Prima servirà un processo, spero rapido, per capire dove siamo per cercare di condividere le stesse strategie”
L'Eurolega verso che direzione va? “Il mondo è imprevedibile, ogni previsione potrebbe essere sballata. L'Eurolega ha anticipato a tutti i club che ne faranno parte che sarà una annata di sacrifici, con 38 partite, e guardando avanti l'obiettivo sarà cambiare il format, avere 24 squadre, e continuare la crescita. Andranno poi studiate le problematiche di alcuni paesi così come altre squadre che bussano alla porta e vorrebbero fare parte di questa possibile espansione.
Il decreto dignità voluto dai 5 Stelle proibisce la pubblicità di siti di gioco. Eppure potrebbero arrivare molti soldi. “E' un argomento in agenda, da diverse parti mi è stata fatta presente la problematica. Vari stati europei hanno problematiche simili e la cosa viene discussa: andando avanti con il tempo ci dovrà essere sempre maggiore flessibilità e comprensione, perfino ad Abu Dhabi alcune squadre avevano sponsorizzazioni di questo tipo. Si deve cercare di creare consenso, il più vasto possibile. In Eurolega si è passati da visioni unitarie a contrasti, e questo non aiuta. Io spero di poter prendere decisioni condivise, il ruolo del Presidente è questo, cercando un dialogo convincente”
Cosa ne pensi del finale di passione tra Olympiacos e Panathinaikos? “Fa quasi parte di un modo di vivere di quel paese. E' bellissimo avere rivalità, perchè danno senso di appartenza e spingono i tifosi a sacrifici per la propria squadra. Ma non si può arrivare a dove si è arrivati quest'anno, fa male alla competizione e alla reputazione. Sono due club di Eurolega che fanno investimenti enormi, e si trovano in situazioni che non fanno bene al basket. Serve misura: i derby fanno benissimo, ma entro certi limiti”
NBA Europe accetterebbe cose del genere? “La risposta è facile. Sono cose che dovranno essere valutate quando ci si metterà a studiare la reale fattibilità del progetto”
L'NBA ha rallentato l'idea del progetto. “Hanno sempre usato il termine ‘esplorazione’, stanno esplorando il mercato considerando tante cose. E si rendono conto di quali siano le difficoltà di far funzionare un campionato in Europa: ci sono stati diversi, leggi diversi, buona parte delle squadre non hanno nemmeno una arena di proprietà, ci sono tanti pezzi da mettere a posto e loro staranno valutando. Ho avuto la possibilità di essere presente ad alcuni incontri, ci siamo scambiati opinioni e idee di possibili collaborazioni, ma penso che loro stiano studiando pro e contro”
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