Ieri la Corte Sportiva di Appello ha rigettato il ricorso di Milano, confermando quindi lo 0-20 a tavolino contro Pistoia per la questione Nunnally.
Ieri sera, a margine della partita di Eurolega contro il Darussafaka, il presidente Livio Proli ha spiegato che Milano tenterà ancora di far ribaltare la sentenze.
Ecco le sue parole, riportate da basketissimo.com: Andremo avanti fino all’ultimo grado di giudizio. Lo facciamo non tanto per noi, visto che non ci cambia niente, ma per l’equità del campionato e le squadre in lotta per la retrocessione. Ci sono dei vizi formali sui quali, semplicemente, la Fip poteva far rigiocare la partita, così restava tutto sul campo”.
La vicenda è stranissima perché il giocatore è stato squalificato dopo sei mesi dal tweet, loro hanno avvisato Avellino e loro non hanno avvisato il giocatore e quindi non lo sapeva. Il casellario dopo dodici mesi viene tolto e quindi Milano non poteva essere a conoscenza della squalifica. Se chi se n’è ricordato l’avesse detto prima, avremmo evitato questa situazione scomoda non tanto per Milano, ma per le società in lotta per la retrocessione”.


Proli ha commentato anche la questione Brienza a Cantù. Qui c’è confusione dappertutto. La Fip ha voluto concedere la deroga a Cantù, probabilmente per provare ad evitare la brutta figura che in campionato ci sia una squadra senza capo allenatore. Ma dall’altro ci sono dei regolamenti che abbiamo in Lega da tantissimi anni, a tutela di chi si comporta bene. Altrimenti questi diventano mazziati ed è una situazione che non può passare, perché così i regolamenti non servono a nulla”.

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