Allenatore e commentatore Rai, Stefano Michelini è stato sentito dal Carlino. Un estratto dell’intervista.

“Ci sono due cose che non nel valore ma nell'idea, accomunano le due squadre. La prima è la regia balcanica, da una parte Rok Stipcevic e dall'altra due giocatori straordinari come Stefan Markovic e Milos Teodosic. Seppure su livelli diversi sono tre giocatori di grande personalità, esperienza e carattere. Poi, sebbene Sasha Djordjevic e Antimo Martino siano due tecnici di estrazione completamente diversa, hanno scelto di avere tre piani strategici diversi. Il primo è il quintetto tradizionale con i ruoli rispettati, il secondo vede un quintetto piccolo, spostando l'ala piccola nella posizione di ala forte, terza giocando con due centri possono essere molto atipici e lì sfida sarà aprire l'area senza utilizzare il tiro da tre punti.
La salvezza per la F? L'anno scorso sono rimaste fuori dai playoff squadre che avevano più del 50% di vittorie, cosa che negli altri campionati europei non succede. Una realtà così equilibrata ti costringe a crescere in fretta e non è un caso che nella passata stagione Virtus e Sassari abbiano portato a casa una coppa europea. Questo significa che per evitare la seconda retrocessione bisogna arrivare al 35-40% di vittorie.
L’assenza di Djordjevic peserà? In teoria si, in pratica va verificato. Ad esempio l'anno scorso Meo Sacchetti saltò tutta la preparazione con Cremona che, tra l'altro, aveva 4 esordienti nel nostro campionato eppure risultò la squadra sorpresa. Certo non faceva le coppe, ma la Virtus ha obiettivi di lungo periodo come arrivare in finale di Eurocup ed essere tra i primi 4 club della A e questo consente una maggior margine di lavoro.
Chi vincerà il derby? Bologna. Primo perché è tornato, secondo perché l'AD virtussino Luca Baraldi lo porterà in Fiera, in una delle eccellenze della città. Come dice Neruda, questa «fervente attesa» per il derby non si consuma in dieci giorni, ma interessa tutta la stagione sportiva. I tortellini in brodo e il derby non si toccano nella loro tradizione”

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