Uno degli ex della sfida di domenica tra Ravenna e Fortitudo sarà Luca Gandini.
Damiano Montanari l'ha intervistato su Stadio. Ecco un estratto delle sue parole.

L'Aquila sarà più stanca o arrabbiata dopo la Coppa Italia? Entrambe le cose. Io ho disputato due Final Fight di Coppa Italia in carriera, vincendo con Verona e perdendo con Mantova. In tutti e due i casi dopo le finali ci sono stati degli strascichi nel proseguimento della stagione. La Fortitudo è però una squadra matura, che ha approfittato della Coppa per inserire Delfino e far giocare Mancio. Considerando la lunghezza del suo roster, non dovrebbe risentire delle fatiche delle finali tanto quanto accadde a me nelle mie precedenti esperienze.

Da ex, che partita sarà? Per me sarà la seconda volta da ex biancoblù e per noi sarà una partita chiave in ottica playoff. Nel girone di ritorno abbiamo perso troppe occasioni per strada, come il ko casalingo con Cagliari e la sconfitta con Mantova dopo un supplementare. Non possiamo permetterci altre distrazioni.
La chiave della gara? Se affronteremo l'Aquila a metà campo, faremo molta fatica, considerando la sua fisicità. Dovremo essere bravi a giocare più in velocità e in contropiede e, quando troveremo la difesa schierata, a farla lavorare fino allo scadere dei 24". Potenzialmente la Fortitudo ci sovrasta fisicamente in tutti i ruoli. Dovremo cercare di anticipare i nostri avversari e di limitarli il più possibile nell'esprimere la loro pallacanestro.

La Fortitudo è ancora favorita per la promozione? Lo dico senza gufare: vorrei trovarmi io nella situazione attuale della Fortitudo. E' a +2 su Montegranaro a 7 giornate dalla fine. Senza dubbio può avere subito un contraccolpo per la sconfitta in finale di Coppa Italia, ma dipende ancora tutto da lei e ha un calendario più semplice di quello della Poderosa che domenica va a giocare a Treviso. Per me la Fortitudo è ancora la favorita.

Le sarebbe piaciuto far parte di questa Fortitudo? Sì, perché sta vincendo e credo che avrei potuto fare il mio anche in questa squadra. Poi magari con me le cose sarebbero andate diversamente. Delle mie due stagioni in biancoblù ricordo con piacere anche i momenti di difficoltà: era allora che il pubblico ti stava ancora più vicino.

( Foto Fabio Pozzati/ebasket.it )

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