Il coach della Virtus Alessandro Ramagli - in conferenza stampa - ha presentato la partita di domani sera a Treviso.
Ecco le sue parole:

Siamo a due terzi del cammino, e al di là del momento delle due squadre arrivare qui e giocarsi questa sfida da capoliste sia motivo di orgoglio e soddisfazione.
Un po' dispiace che salti più agli occhi il momento non positivo di entrambe le squadre piuttosto che il cammino che è stato fatto, e che rimane per tutte e due le squadre.

Treviso in queste 20 gare ha mostrato una solidità e un'abitudine a giocare insieme tipica delle grandi squadre e di quelle che hanno un vissuto lungo, hanno 6/7 giocatori confermati e lo staff tecnico che è lì da tempo. Sono un esempio, se si pensa alla progettualità. Sono partiti dalle retrovie del basket e con un allenatore come Pillastrini hanno fatto un percorso che è un modello per chi deve ricostruire dalle macerie e chi deve lanciare giocatori giovani e meno giovani. E il percorso di crescita - in una piazza importante - deve portare a tornare al posto che la piazza ha occupato per tanto tempo, costruendo un pezzetto per volta e senza mai farsi prendere dall'ansia.
A livello tecnico sono una squadra che gioca da squadra, è un'eccellenza dal punto di vista difensiva. A livello offensivo gioca una pallacanestro tipica di "Pilla", di controllo e senza una vera stella. Queste 20 gare parlano di una squadra eccellente, poi ora c'è una squadra in difficoltà ma è normale che ci sia in una stagione lunga, a qualcuno tocca prima e a qualcuno tocca dopo. Questa è una partita di elite.

Serve un salto di qualità difensivo? Tutto è da contestualizzare, io so cosa può fare la mia squadra, anche se in certi momenti - per oggettive motivazioni - quel rendimento non può arrivare. Domani saranno decisivi il contenimento dei contatti e il controllo dei tabelloni. Servirà tenuta difensiva e cura dei dettagli in attacco, senza affrettare.
Bisogna migliorare rispetto a Ferrara? Non c'è dubbio, ma sappiamo che ora ci sono dati oggettivi che rallentano il nostro processo di crescita. Ma tolto questo domani si gioca, dobbiamo avere competitività e approccio, quelli che sono mancati nelle ultime partite, e noi sappiamo perchè.

Lawson? Lo staff prepara la partita senza Kenny Lawson, poi cosa succederà domani lo vedremo. Ci saranno approfondimenti sulla sua situazione medica, non spetta a me farle. Peraltro avevamo preparato la partita senza Lawson anche martedì, e senza Spissu a Ravenna, per cui vuol dire poco.

Le tre sconfitte? Lasciano un sapore sgradevole, ma noi sappiamo perchè sono venute. Conta curare la causa, non l'effetto. E in questo momento la causa non è facilmente curabile.

E' normale che si viva il momento, e il momento dice che veniamo da tre sconfitte, che però hanno una chiara spiegazione.
La Virtus tornerà ad essere quella che è stata? Assolutamente sì, solo che in questo momento non ne conosco i tempi, perchè sono legati a situazioni oggettive. Ci sono altre strade? Sì, che vanno percorse e allenate, e non sono immediatamente fruibili. Ma ci sono. E sono convinto che domani giocheremo una partita vera, pur senza i 20 punti di Lawson. Io devo fare in modo che ci sia efficacia, pur arrivando da un percorso diverso. Dobbiamo fare quel che è nel nostro controllo, ed essere comunque competitivi. Ma se guardo lontano, sono convinto che torneremo ad essere quello che siamo stati.
Abbiamo perso a Mantova con un tiro a un decimo dalla fine del loro centro, e con Ferrara con un tiro a tempo scaduto, dopo che Umeh aveva subito un fallo che lo vedeva anche mio nonno. Se Umeh faceva canestro e vincevamo di due avremmo parlato di miracolo, così invece abbiamo perso e siamo stronzi. Io non ci sto, ma la strada la stiamo percorrendo, i ragazzi ci stanno dando, pur con difficoltà e a volte arrancando. Non abbiamo perso tre partite di 20, siamo stati competitivi e vogliamo esserlo anche domani sera, contro una squadra che è più forte di Ravenna, Mantova e Ferrara.

Come sta la squadra psicologicamente? Io l'ho vista bene, ieri sera si è allenata bene, pur con Lawson, Rosselli e Ndoja seduti. Non ho visto nessuno impaurito, intimorito o sottomesso. E credo che nessuno di Treviso lo sia. Credo che ci saranno due squadre consapevoli di essere competitive.

I tanti spostamenti del calendario? Ci sono esigenze non legate a noi, se fai sport a livello professionistico ci sono componenti che devono essere accettate, lo sapevamo prima. Ci prepariamo al meglio col personale a disposizione e guardiamo avanti, guardando solo la strada.


Il video, grazie a Sportpress

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