Virtus, il punto dopo Reggio Emilia

Brutta, sporca e cattiva. La Virtus del campionato italiano la si potrebbe definire così. E visto il periodo massacrante, fatto di cinque trasferte (appena finite) e tre doppi turni consecutivi, uno ancora da venire, va anche bene così. In questo momento della stagione conta vincere le partite, non importa come, ha detto Ivanovic. E vincendo partite anche senza brillare - quattro in fila in campionato - la Olidata è in testa alla classifica con 6 vittorie e 1 sconfitta. Certo, ieri contro una Reggio Emilia coriacea si è sofferto parecchio, e arrivati sul +10 nell’ultimo quarto la gestione avrebbe potuto (dovuto?) essere migliore, in modo da non arrivare all’ultimo tiro. E invece senza il go-to guy Edwards così non è stato, e Caupain ha avuto il tiro della vittoria, sul quale Pajola ha difeso bene, pur con qualche ombra di fallo evocata da coach Pfitris. Fatto sta che la Virtus ha vinto e va bene così.
I bianconeri hanno giocato 17 partite ufficiali, ed è ovviamente molto presto per trarre qualsiasi tipo di conclusione. Quel che si nota però è che del roster di teorici 15 giocatori alcuni giocano davvero poco. Oltre ad Accorsi e Canka (infortunato, a breve tornerà a disposizione), Akele, Taylor e Diarra sono davvero ai margini. E così la rotazione effettiva di Ivanovic è di dieci elementi, il che rende la coperta bianconera abbastanza corta. A domanda Ivanovic ha risposto che al centro maliano serve tempo. E così sarà anche per gli altri, probabilmente. Intanto, già domani contro l’Efes, continueranno a giocare quei dieci.