Fortitudo, da chi ripartire per la prossima stagione

Almeno, quest'anno si dovrebbe partire subito. Vero che in guerra, amore e Fortitudo tutto è possibile, ma se nelle ultime stagioni c'era stato l'alibi del mercato iniziato in estate inoltrata, in questa occasione il via è già arrivato. Magra consolazione di una stagione nata bene (Supercoppa vinta) e con una formazione per cui non ci si stracciava le vesti - Gabriel venne accolto come il Messia - e che faceva sperare in un miglioramento del risultato del 2024. Così non è andata, archiviare e, soprattutto, imparare dagli errori.
E ora, da chi ripartire? Intanto da Attilio Caja, sul cui nome non ci dovrebbero essere dubbi. Si usa il condizionale per prassi, ma pure il coach merita, per una volta, di iniziare le scelte del roster non quando in giro ci sono solo scarti altrui. Poi, la squadra. Dove contratto ce l'hanno Fantinelli e Bolpin, quest'ultimo pure fresco di prolungamento, e dove solo una loro esplicita scelta di stracciare le carte (e offerte altrui) potrebbero portare ad un divorzio che nessuno, nell'ambiente, auspica. Chi di dovere ha il pollice alzato, e quindi nessun problema, si pensa. Tutto il resto è una incognita, a partire da Pietro Aradori il cui rapporto pluriennale, con la Fortitudo, si chiude ufficialmente a fine giugno. Potrebbe restare, con nuovo contratto al ribasso (non da terzo americano, per intenderci) e posizione in campo non dissimile a quella avuta fino all'altro ieri, ovvero partendo dalla panchina. L'idea è che, più che nel passato, eventuali proposte verranno ascoltate: il possibile nuovo polo bergamasco, ammesso che venga fatto, potrebbe essere chiamato in causa.
Per il resto, molto passerà dalle scelte sugli americani, con Gabriel e Freeman ovviamente ai saluti. Se per il primo ha pagato l'inesistente sintonia tattica con qualsiasi altro compagno e l'inaccettabile atteggiamento da turista pressochè in ogni trasferta (solo 3 le vittorie lontano dal Paladozza con lui in campo), Freeman ha iniziato la stagione in maniera positiva per poi perdersi soprattutto dal punto di vista dell'atteggiamento, dato che le cifre sono rimaste pressochè uguali a quelle dell'anno scorso. L'idea potrebbe essere quella di abiurare la scelta del doppio lungo straniero e di affidarsi ad un esterno, per dare maggiore dinamismo ad un settore che quest'anno è stato in sofferenza: da qui, come ovvio, si svilupperà il resto delle scelte. Degli altri italiani, sarà da rivedere in particolare la posizione di Sabatini: apprezzato dal coach, si dovrà valutare il suo recupero fisico dopo l'infortunio che lo ha tenuto fermo per mesi e mesi. Di certo, alla terza esperienza sfortunata con la maglia della Effe, anche lui meriterebbe una nuova occasione.
Infine, saranno da valutare eventuali modifiche nell'organigramma societario dietro le scrivanie, mentre a fine mese si ricapitalizzerà e da lì si ripartirà.