nba camp
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Il 2003, e il caldo che faceva. E la Virtus che si scioglieva tra sentenze federali, corse contro il tempo e tutto quello che la storia ha poi tramandato. Della figura di Marco Madrigali si è parlato tanto, all'epoca, con i giudizi che con il tempo si sono forse un po' mitigati con il passare degli anni e attribuzioni di colpe che sono state divise con altri. E non è questo il senso dell'articolo, anche se va ricordato che lui, perlomeno, scese dalla macchina dopo lo schianto ma con ancora qualcosa che qualcuno poi riuscì a salvare. Il Faraone, dall'altra parte della città, l'avrebbe resa del tutto inutilizzabile. Così come il sollevare dall'incarico Ettore Messina: linciato all'epoca, oggi chissà, visto come sia cambiata la percezione anche verso il coach.

L'estate del 2003 fu, forse, la prima volta in cui il mondo del basket si accorse di un qualcosa che si chiamava stampa internet, o qualcosa del genere. Gente che era stata accolta con un po' di nasi che si storcevano, nelle tribune stampa dei palasport, vista come dei nerd che giocavano a fare i giornalisti senza averne nè le capacità nè gli spazi. Che magari poteva scrivere in modo un pochino più sciolto rispetto a chi andava su carta, ma che alla fine doveva ricordarsi di essere lì per bontà degli addetti stampa e non perchè meritassero davvero. Vabbè. Poi capitò quello che capitò in Virtus, e la gente si accorse che, forse, le cronache web erano state un pochino più coerenti rispetto a quelle, per forza di cosa embedded, che uscivano altrove: laddove si fingeva di non vedere cosa stesse capitando, su web la narrazione era un po' più realistica. Laddove si festeggiava la firma di Scariolo come prova che tutto va bene, su web ci si chiedeva ok, ma come può essere possibile? E poi, i giorni delle trattative. 

Quando per forza di cose il web arrivava prima dei giornali, correndo a casa dopo aver visto i protagonisti e dopo averne raccolto dichiarazioni. O, semplicemente, pubblicando in tempo reale comunicati che, altrimenti, avrebbero dovuto aspettare le mattine successive per essere pubblicati e, soprattutto, letti. In quei giorni ci fu una bella scrematura, tra chi effettivamente fingeva di fare il giornalaio per avere un accredito e chi, invece, ne aveva davvero voglia. E Bobasket, per intenderci, con una cronaca davvero capillare raddoppiò i suoi contatti, passando dall'essere il sito dove magari si leggevano pagelle un po' più bricconcelle di quelle dei giornali a mezzo di informazione che arrivava prima di altri. In realtà non eravamo i mammiferi che volevano mangiare le uova dei dinosauri, quanto semplicemente andare in parallelo, e offrire qualcosa di diverso, non di sostitutivo. Con connessioni a carbonella sia per chi leggeva che per chi pubblicava (ah, aver avuto all'epoca gli smartphone che ora ti permettono di scrivere tutto e subito!), ma con tanta, tanta buona volontà.

22 anni dopo il mondo è cambiato, noi ci siamo ancora, la Virtus rinacque dopo poco tempo e la figura di Marco Madrigali (funerali domani alle 15.15 in Certosa) aperta a chi all'epoca lo definì il Romolo Augustolo di Riale e chi, con il passare del tempo, una vittima del sistema. Qui, ci piace ricordare come eravamo, in un'estate di grandi passioni e di buone intenzioni.

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