Simone Fontecchio è stato intervistato dal Resto del Carlino.
Ecco le sue parole:

Il problema che mi ha impedito di partecipare all’All Star Game? Nulla a che vedere con la caduta che ho rimediato contro Cantù, purtroppo la settimana scorsa è comparso un dolore, non mi sono potuto allenare e non avrebbe avuto senso andare in quelle condizioni. Mi è dispiaciuto non partecipare perché anche se non ha lo stesso valore di quello che si disputa in NBA, essere considerato tra i migliori giocatori della serie A è comunque un bel riconoscimento.

Un bilancio del mio 2015? Ci sono stati tanti alti e tanti bassi. Il mio andamento è stato molto simile a quello della squadra: abbiamo conquistato i playoff nella passata stagione, pensavamo di poter replicare quel risultato e, invece, ci troviamo al penultimo posto in classifica. Ho giocato buone partite alternate ad altre meno buone, devo lavorare perché tutte le prestazioni siano di buon livello.

Lavoro troppo? Non credo che per un professionista ci sia una soglia oltre la quale ci si è allenati troppo. Io poi non sono un animale da palestra che passa dieci ore al giorno con i pantaloncini e la canotta La mancanza di continuità è un mio difetto e io nel tempo che ho a disposizione sto provando a correggerlo.

La squadra sembra aver parzialmente perso fiducia nei propri mezzi? Non lo so. In difesa abbiamo quasi sempre fatto delle buone partite, ma il nostro problema è l'attacco dove non riusciamo ad essere costanti: costruiamo anche buoni tiri, ma non sempre entrano e a quel punto rischiamo di subire un canestro in, contropiede. E' chiaro che l'assenza di Allan Ray si sta facendo sentire, con lui in campo avremmo un punto di riferimento affidabile. Una mancanza così la si può assorbire per una o due partite, poi inevitabilmente condiziona il rendimento della squadra.

I problemi in trasferta? In tutte le partite abbiamo dei blackout, davanti al nostro pubblico, però, spesso riusciamo a rimediare, cosa che non ci riesce in trasferta. Purtroppo capita con tutti gli avversari e non dipende dalla loro forza, ma alcune sconfitte fanno più male di altre. Dopo essere stato avanti per quasi tutta la partita a Torino pensavo di tornare a casa con la vittoria. Con quei due punti la nostra classifica ora sarebbe diversa.

A Venezia partita impossibile? All'andata abbiamo vinto. E' vero che giocavamo in casa e che Allan disputò un buona gara, ma è la dimostrazione che possiamo provare a giocarcela. Questo non significa che sarà una gara facile con loro che come noi hanno la necessità di vincere per migliorare la loro classifica.

Siamo stati costruiti per i playoff e adesso dobbiamo lottare per la salvezza? Stiamo cercando di non metterci troppa pressione addosso, un po' di pressione ti aiuta a fare le cose nel miglior modo possibile, ma se è eccessiva diventa controproducente. Da qui alla fine della stagione ci sono ancora 15 partite e c'è tutto il tempo per migliorare la nostra classifica e alzare il nostro livello. Dobbiamo continuare a lavorare sapendo che la squadra ha un potenziale superiore a quello che fino a qui ha mostrato e deve iniziare ad esprimerlo.

(foto Serra - Virtus Pallacanestro)

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