(foto FIBA Basketball)
(foto FIBA Basketball)

Conclusa la prima fase degli Europei, giocata in 4 paesi diversi, si confluirà ora tutti a Riga in Lettonia (chez Banchi) per gli ottavi, facciamo il punto dei giocatori “bolognesi” e degli ex.

Per quanto riguarda i nazionali italiani, quasi ovvio iniziare a parlare di Niang, che ha impressionato fin dall’esordio, finendo per cambiare la storia della partita con la Spagna, ribellandosi per primo (e unico) allo 0-13 che la roja di Scariolo aveva messo sul piatto. A dargli un grande supporto Momo Diouf, che si è preso la scena nel pitturato, dando all’Italia finalmente un centro capace di giocare al massimo livello. Pajola ha confermato le sue doti, leadership e difesa, meno brillante nelle ultime uscite, ma basilare in precedenza, ormai caposaldo della nazionale. Più ai margini Akele, solo brevissimi passaggi di sacrificio, a parte nella passeggiata con Cipro. Tra gli ex, quasi ovvio iniziare da Toko Shengelia. Arrivato in campo dopo uno stop per aritmia constatata a Barcellona ad inizio agosto, senza allenamenti e sballottato in giro per controlli, non si è risparmiato mettendoci la faccia, gli esiti son stati di basso profilo, forzatamente, ma la vittoria contro la Spagna è valsa il passaggio del turno per la Georgia. Nella Francia 2 ex del recente passato bianconero. Se Jaiteh ha avuto spazio facendo il suo (senza Lessort, Gobert ed i 2 Fall era quasi scontato), si pensava che Cordinier potesse ergersi a protagonista pure offensivo. Lo spazio che la vecchia guardia dei De Colo, Fournier e Batum ha lasciato non è stato preso da Isaia, giocando ancora come specialista difensivo. Nella Lettonia di Banchi, Lomažs resta la pedina fondamentale, il giocatore più impiegato col libertà di fare e creare, mentre la corsa di Gražulis è terminata alla terza uscita per infortunio. Di complemento la presenza di Dobric nella Serbia, sorto agli onori della cronaca più per il presunto battibecco con Banchi che per imprese sul parquet. Si attendeva un europeo di maggior impatto per Amar Alibegovic, dopo un giro di amichevoli ad alto impatto, invece in una nazionale bosniaca nurkicentrica è stato molto defilato. Nell’incredibile passaggio del turno della Svezia (unica a farlo con una sola vittoria), c’è tanta sostanza da parte di Viktor Gaddefors, mai una stella, sempre presente e silenziosamente un fattore. Tutti questi avranno maniera di mettersi ancora in mostra dagli ottavi di finale, inizio sabato. Tra quelli che invece salutano, ci sono Bako, leader mancato in un Belgio che non hai mai avuto possibilità di andare avanti, e Jurkatamm con l’Estonia, suicidatasi con una sconfitta pagata carissima contro il Portogallo. L’ex Virtus ha avuto presenza minimale, così come ai tempi bianconeri.

Tra gli ex Fortitudo, detto di Niang, per ora di Procida si rammenta un tripla importante contro la Spagna e tanta panchina, scampagnata con Cipro a parte, mentre l’islandese Gudmundsson ha avuto tanto spazio ma poca efficacia, ed anche lui ritornerà anticipatamente sull’isola del ghiaccio e del fuoco.

Tra gli allenatori, Banchi attende il proseguo della manifestazione a casa sua, il fracaso della Spagna è il biglietto d’addio anticipato per Scariolo, mentre Ataman alla guida della Turchia ha chiuso al primo posto il suo girone sconfiggendo pure la Serbia. La Finlandia di Lassi Tuovi ha staccato il biglietto per la Lettonia e se la vedrà proprio con la Serbia. 

Gli ottavi di finale, con partita secca, inizieranno sabato a Riga, l’Italia sarà impegnata domenica contro la Slovenia di Doncic alle ore 17:30

Comellini: la licenza di Eurolega è una garanzia importantissima. Siamo alla ricerca di uno sponsor per i prossimi tre anni
Virtus Bologna-Bayern Monaco: biglietti in vendita per l’amichevole del 13 settembre