Il 3 aprile del 2001 ci fu gara 3 di semifinale di Eurolega, il derby passato alla storia per come la Virtus (già in vantaggio 2-0 nella serie) recuperò un forte svantaggio alla Fortitudo – che giocava in casa – con un parziale di 25-1 a inizio ultimo quarto. Stadio lo ha ricordato, con le interviste di Luca Muleo a Davide Bonora e di Damiano Montanari a Gianluca Basile. Un estratto delle due dichiarazioni.

Bonora – “Ho tanti flash, quella rimonta fu miracolosa. Loro che segnavano da tutte le parti, erano carichi e volevano proseguire la serie. Tra l’altro una pallacanestro dove recuperare così tanto in poco tempo era molto più difficile di oggi. Adesso il gioco è molto veloce, le partite non sono mai chiuse. Fummo bravi a risalire con le giocate di Ginobili e Rigaudeau, la difesa. Quel derby è un ricordo ben vivo, ha significato tanto, per la squadra e per me.
L’ho rivista su youtube poco tempo fa. In realtà quella partita l’avevamo data per persa anche noi. Una serie di giocate difensive hanno cambiato l’inerzia, ma all’inizio erano frutto della disperazione. Altre volte quel quintetto, il mio stesso ingresso in campo, aveva avuto un significato importante. In quel caso fu un giocarsi l’ultima carta e vedere che cosa accadeva. Si sono incastrate una serie di situazioni, e un paio di giocate incredibili di Ginobili.
Loro venivano da una stagione molto altalenante, al di sotto delle aspettative. La differenza tra noi e loro, anche nella successiva finale scudetto, è stata questa: la nostra gestione dei momenti complicati, e ce ne sono stati. Ma non facevamo una piega, continuavamo a giocare. La Fortitudo invece si portava dietro diverse insicurezze, tornate a galla in quel momento. Hanno smesso di passarsi la palla, di giocare insieme e ne abbiamo approfittato.
Quel 3 aprile? Alla fine ricordo di aver buttato lo sguardo verso lo spicchio dei nostri tifosi, poi l’abbraccio nel tunnel del Paladozza. E quello con la gente che ci aspettava alle macchine. Bella serata.”


Basile – “Quella fu una stagione da dimenticare. La Virtus aveva allestito un’ottima squadra, in campionato ci aveva battuto pesantemente nel girone d’andata, al ritorno avevamo vinto a fatica, poi erano arrivati altri due ko nelle prime due gare di semifinale di Eurolega. Si può immaginare a livello mentale come stesse la nostra squadra. In quella gara 3 eravamo partiti bene, portandoci avanti anche di 20 punti, e chiudemmo il terzo quarto con un buon margine di vantaggio. Poi, come a volte capita, ci si spense la luce. E quella sconfitta ci diede la mazzata finale.
Ci avevano mangiato la testa e il cervello, nello spogliatoio non dicemmo niente. Avevamo provato a vincere in tutti i modi. L’eliminazione in quella maniera dall’Eurolega fu la conferma che quella Virtus avrebbe potuto vincere tutto”


(FOTO TRATTA DAL SITO EUROSPORT)

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