(foto Virtus Bologna)
(foto Virtus Bologna)

Che l’Eurolega - soprattutto dopo un doppio turno - porti via parecchie energie fisiche e mentali non è certo una novità. E quindi i passi falsi in campionato possono capitare, alla Virtus come a Milano, e in generale alle squadre di Eurolega che giocano in campionati competitivi. Detto questo, quel che si è visto ieri sera al PalaDozza ha davvero poche spiegazioni, perchè la Olidata è finita anche a -30, incassando un incredibile parziale di 28-0, poi diventato 45-8 e restando a digiuno di punti per 9 minuti e 25 secondi a cavallo tra secondo e terzo quarto. Incredulità tra gli spettatori del PalaDozza e grandi meriti a Cremona, ma da parte bianconera l’elettroencefalogramma è stato totalmente piatto. E così una partita ampiamente alla portata si è trasformata in un incubo, facendo precipitare i bianconeri in un baratro da cui poi era impossibile uscire, anche quando l’incantesimo si è finalmente rotto e la Virtus ha iniziato a giocare. Davvero nulla da salvare, se non i positivi minuti di Accorsi, messo in campo da Ivanovic - in un inusuale quintetto tutto italiano - per provare a dare una scossa ai suoi. Una brutta figura, tanto che alla fine capitan Pajola si è scusato col pubblico durante il giro di campo finale.

Ora bisogna resettare subito, e pensare al Panathinaikos. Andando in campo con ben altra faccia, e cercando di imparare una lezione da questa serataccia. Questa squadra giovane ancora inesperta, in molti uomini, ha bisogno di giocare sempre con la massima energia per vincere. Edwards è un grande realizzatore, ma nemmeno lui può vincere le partite da solo. Per ottenere vittorie, bisogna essere tutti connessi, come ha spiegato Ivanovic. Altrimenti ogni partita, anche una facile (sulla carta) può diventare una trappola mortale.

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