nba camp
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L'estate americana del basket professionistico si è accesa, come di consueto, tra firme milionarie, ritorni clamorosi e scommesse tecniche che potrebbero ridisegnare la mappa della NBA. La Free Agency 2025 ha regalato momenti di grande intensità e decisioni destinate a far discutere a lungo. In un campionato dove ogni movimento può spostare gli equilibri, i front office delle franchigie hanno agito con rapidità e astuzia, scegliendo chi puntare, chi lasciar andare e su quali giovani costruire il futuro.

Non sono solo le cifre a far notizia – anche se certe firme superano tranquillamente i 200 milioni di dollari – ma le strategie dietro ogni scelta, i progetti a medio termine e, inevitabilmente, i pronostici basket che ne derivano. Dietro a ogni contratto c'è una visione tecnica e una scommessa sul rendimento, spesso difficile da prevedere ma cruciale per la sorte della stagione. I tifosi guardano alle mosse con speranza, gli analisti con spirito critico e le rivali con attenzione.

I Lakers scelgono la continuità, ma con rinnovata ambizione

A Los Angeles, sponda Lakers, si è deciso di costruire attorno a una figura ormai eterna come LeBron James. Con il suo prolungamento biennale, la dirigenza ha voluto trasmettere un messaggio chiaro: il progetto non è finito. Accanto al Re, sono arrivati Marcus Smart, con il suo spirito battagliero e il titolo di Defensive Player of the Year 2022, e Deandre Ayton, lungo atletico che cerca il rilancio dopo una parentesi grigia a Portland. Un’aggiunta di profondità è rappresentata anche da Jake LaRavia, tiratore affidabile e giovane di prospettiva.

I Lakers puntano a rimanere ai vertici a Ovest, forti di un sistema offensivo più fluido grazie alla regia di Luka Dončić, arrivato in cambio di Anthony Davis in uno scambio che ha fatto tremare le fondamenta della lega. È la prima volta che due All-NBA in carica vengono scambiati nel mezzo di una stagione, e l'effetto domino è ancora in corso.

I Bucks ricominciano da Turner, Lillard saluta (per ora)

A Milwaukee, la novità più eclatante è l’arrivo di Myles Turner. Con un contratto da 107 milioni in quattro anni, il centro ex-Pacers sarà il nuovo pilastro difensivo della squadra, al fianco di Giannis Antetokounmpo. Turner è uno dei pochi lunghi capaci di proteggere il ferro e, al contempo, minacciare da dietro l’arco. Un’aggiunta moderna, che apre il campo e dà equilibrio a una squadra spesso appiattita sugli isolamenti di Giannis.

A fare le valigie, almeno temporaneamente, è Damian Lillard: il playmaker ha firmato un biennale da 42 milioni con i Portland Trail Blazers, la squadra con cui aveva già scritto la propria leggenda. Il problema, tuttavia, è fisico: Lillard salterà tutta la stagione 2025-26 a causa della rottura del tendine d’Achille. Ma il suo ritorno è già atteso come un evento.

Clippers, esperienza a valanga: progetto audace o trappola?

Se a Los Angeles i Lakers puntano sull’equilibrio tra gioventù e leadership, i Clippers si sono trasformati in una vera e propria squadra “vintage”. Il ritorno di Chris Paul – contratto annuale da 3,6 milioni – si aggiunge a un nucleo già composto da James Harden, Kawhi Leonard, Bradley Beal e Brook Lopez. Sulla carta, talento in abbondanza; nella realtà, la sfida è mantenere integro un gruppo con un’età media vicina ai 35 anni.

Il progetto, però, è chiaro: esperienza, IQ cestistico, e la capacità di gestire i ritmi di una stagione lunga. I Clippers vogliono provarci ancora, con l’idea che l’ultima chance di vincere passi da un mix collaudato di grandi nomi.

Oklahoma City, Houston, Atlanta: le nuove potenze emergenti

Mentre le grandi piazze inseguono la gloria con stelle affermate, le franchigie emergenti puntano su continuità e talento in ascesa. I Thunder, freschi campioni NBA, hanno blindato Shai Gilgeous-Alexander con un’estensione da 285 milioni e confermato la fiducia in Chet Holmgren, autore di una stagione da rookie brillante. Il progetto di Oklahoma City è costruito con pazienza, e ora i frutti iniziano a maturare.

Anche Houston ha sparigliato le carte con un colpo di scena: Kevin Durant ha firmato con i Rockets. A 36 anni, KD cerca l’ultimo ballo, ma lo fa in una franchigia giovane e affamata. A completare il quadro ci sono i Magic, che hanno portato in Florida Desmond Bane, uno dei tiratori più affidabili della lega.

Gli Atlanta Hawks, infine, hanno sfruttato il Draft e alcune mosse minori per migliorare un roster che già ruotava attorno a Trae Young. Scelte intelligenti, non spettacolari, ma funzionali.

I giovani e la Summer League: i volti nuovi da seguire

Tra le storie più affascinanti della offseason c’è quella di Yang Hansen, il giovane centro cinese dei Blazers. Alto, agile, carismatico: è diventato il volto della Summer League 2025, attirando l’attenzione non solo dei media USA ma di tutto il continente asiatico. Hansen rappresenta una nuova ondata di giocatori globali che non solo contribuiscono in campo, ma spostano anche l’interesse commerciale della lega.

Anche i Brooklyn Nets hanno puntato su un gruppo di rookie intriganti: Egor Demin, Drew Timme e Ben Saraf. Nessuno di loro è ancora una star, ma i segnali sono promettenti.

Conclusione: rivoluzione in atto, futuro aperto

La Free Agency 2025 è stata tutto tranne che prevedibile. Ha visto franchigie storiche rilanciare il proprio progetto, squadre giovani consolidare il proprio status, e un mercato sempre più globale. La nuova stagione NBA sarà il banco di prova per molte delle scelte fatte in queste settimane frenetiche.

Ciò che è certo è che le gerarchie sono meno scontate che mai: i Thunder vogliono confermarsi, i Lakers e i Bucks puntano al titolo, i Clippers sperano nel colpo di coda. E mentre le stelle si spostano e i rookie emergono, i tifosi non vedono l’ora di scoprire se i sogni estivi si trasformeranno in realtà sul parquet.

La palla a due si avvicina. E la stagione 2025-26 promette scintille.

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