Simone Fontecchio è stato intervistato dal Resto del Carlino.

Ecco le sue parole: Parlare di un passo indietro mi sembra esagerato, nelle ultime 4 gare siamo cresciuti e anche domenica siamo arrivati pari, dopo essere stati a -15. A volte ci si dimentica che esistono anche gli avversari e non è un caso se Trento sta disputando le semifinali di Eurocup, con la concreta possibilità di andare in finale.

Cosa vi è mancato per vìncere? Un pò di grinta, soprattutto nel finale. Abbiamo cercato tante soluzioni da tre punti che poi non sono entrate, mentre avremmo dovuto servire maggiormente Dexter Pittman, sfruttando la sua fisicità.

Le è pesato non essere in campo negli ultimi 5 minuti? Vorresti sempre essere in campo ed aiutare la squadra e non è mai facile stare in panchina. Questo, però, non dipende da me, ma dall'allenatore. Con grande chiarezza a fine gare il coach ha spiegato la sua scelta tecnica: voleva giocare con tre piccoli per aprire meglio il campo.

Da qui alla fine ci sono quattro partite dove voi dovete portare a casa i punti salvezza. Ha fatto una sua personale tabella di marcia? No. Intanto vorrei dire che abbiamo ancora il destino nelle nostre mani e che la salvezza non dipende dagli altri, ma da noi. Queste quattro partite per noi devono essere quattro finali, a partire da quella di domenica a Pistoia. Aggiungo che la salvezza la si ottiene guardando avanti e non indietro.

Si spieghi. La nostra stagione non è stata brillante, tante cose non hanno funzionato, ma come non serve entusiasmarsi per le vittorie, non è altrettanto utile demoralizzarsi per le sconfitte. Ad esempio, vorrei non si parlasse più del fatto che con Trento sono rimasto in panchina negli ultimi 5 minuti. Non c'è la controprova che questo sia stato un errore, per cui è inutile discuterne. Ora conta solo vincere contro Pistoia, questa deve essere la nostra unica preoccupazione.

Perché l'ingresso di Collins è stato così positivo? Perché ha sostituito Ray nel ruolo di leader. Andre è uno che parla molto sia in allenamento che in partita e le sue indicazioni aiutano tutti a stare in campo. Avevamo bisogno della sua esperienza e del suo talento.

Cosa le sta insegnando questa stagione? Non mi aspettavo tanti momenti bui e all'inizio confesso di essermi trovato un po' impreparato. Anche l'anno scorso ci sono state delle difficoltà, ma probabilmente abbiamo avuto un pizzico di fortuna in più, per cui ne siamo sempre usciti. Ho capito che una delle qualità che un giocatore deve avere per restare in serie A è quella di saper reagire davanti ai momenti bui, avendo ben presente che la pallacanestro è un gioco di squadra e che dalle situazioni negative si esce solo se tutti vanno dalla stessa parte.

VOLATA SALVEZZA: LO SCHEMA DEGLI ULTIMI QUATTRO TURNI
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