L’ex Fortitudo Nazzareno Italiano, ora a Scafati, è stato intervistato da Damiano Montanari di Stadio. Un estratto.

”Lasciare un posto come la Fortitudo è dispiacere, anche allenarsi con quella maglia è qualcosa di indescrivibile. Ho sperato nella riconferma e la telefonata della società per dire che non rientravo più nei piani è stato il momento peggiore dei tre anni e mezzo passati in biancoblu.
La Fortitudo attuale? Squadra molto quadrata e costruita per vincere, con molti giocatori esperti e di qualità. Io avrei potuto fare il mio, non sono uno che rompe le scatole e vuole dieci tiri a partita.
Ringrazio Boniciolli e Comuzzo, Matteo ha creduto in me come ala piccola fin dall’inizio e ha avuto ragione.
Martino? In passato quando mi chiesero il nome di un allenatore che mi aveva colpito feci il suo. Non so se lo rifarei visto che appena arrivato mi ha cacciato via...
Con la F è rimasto un legame, se la verró a vedere andrò in Fossa e non in parterre. Oggi ho un po’ di rabbia ma se dovessi tornare sarebbe un sogno”
2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91