Mario Chalmers ha rilasciato una lunga intervista ad Andrea Tosi per la Gazzetta dello Sport.
Un estratto delle sue parole.

Sull'esperienza a Kansas, con coach Bill Self. Sicuramente è l'allenatore a cui devo tutto. Ha lasciato che esprimessi liberamente il mio talento. Con lui ho vissuto il momento più intenso e indimenticabile della mia storia di giocatore quando vincemmo la finale per il titolo contro Memphis di Derrick Rose. Allo scadere dei tempi regolamentari, sotto di tre, segnai la tripla che portò Kansas all'overtime e poi al successo.
Poi Miami, con Lebron James. Siamo entrambi due giocatori competitivi, quella volta la troppa adrenalina ci portò allo scontro. Ma non ci furono strascichi tra noi. Anzi, siamo molto amici, lo considero un fratello maggiore e venendo a Bologna gli ho postato un fotomontaggio che ci ritrae insieme a Wade in maglia Segafredo. LeBron ha gradito.
Ha temuto per la carriera dopo l'infortunio al tendine d'Achille? Più che altro ho dovuto battere i pregiudizi e le voci maligne che mi davano per finito. Ho lavorato tanto per recuperare e ce l'ho fatta.
Perché Memphis non l'ha confermata? Il mio contratto era finito, ma avevo un accordo con coach Bickerstaff per il rinnovo che il GM Wallace ha respinto. Tra me e Wallace non c'era feeling.
Fino alla proposta della Virtus lei è rimasto inattivo. Ho fatto un paio di workout estivi con Charlotte e Houston senza seguito. Nessuno mi ha offerto un contratto serio.
Perché ha scelto l'Europa? Volevo una chance per tornare in campo e dimostrare che sono ancora un giocatore vero. Ho cambiato agente e subito ho trovato lavoro.
Conosceva il basket italiano e la Virtus? Langdon mi ha caldeggiato questa soluzione, poi ho sentito anche Curtis Jerrells che me ne ha parlato bene. So che alla Virtus hanno giocato Sugar Ri-chardson e Ginobili. E l'approccio coi tifosi è stato positivo.
Cosa può aggiungere alla squadra? Esperienza, leadership, mentalità vincente e capacità di gestire la pressione quando l'avversario è in rimonta. La Virtus è forte, ma ho visto che ha problemi a controllare la partita.
L'obiettivo? Ho vinto tre titoli, sono venuto per vincere ancora. La lega e la coppa, perché no?

1400 ISCRITTI PER IL CANALE TELEGRAM DI BOLOGNABASKET
LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI