Carlo Recalcati, il giorno dopo l'annuncio del ritiro, è stato intervistato da tanti quotidiani.

Questi i suoi ricordi sul suo periodo in Fortitudo, con la quale ha vinto il primo scudetto nel 2000, tratti da Corriere dello Sport e Carlino.

La squadra più forte che abbia allenato, solo che conviveva con la convinzione di essere un gruppo di perdenti di successo. Invece vincemmo il tricolore cambiando la storia.

Ricordi? Impossibile dimenticare il primo derby. Quello che giocavamo in casa: quello con la coreografia delle mutande rosa. Sapevo dell'affetto e del calore della Fossa dei Leoni. Quella volta si superarono.
Lo scudetto? Prima perdemmo in casa il confronto di esordio della finale contro Treviso. Risalii gli scalini del PalaDozza quasi un'ora dopo il match. In mezzo al campo c'erano tante persone disperate. Le rincuorai tutte.
Fui buon profeta? Mi andò bene, se non fosse finita con la vittoria, mi sarei giocato la credibilità. Ma tutto bene, quel che finisce bene. Sono contento di quello che ho avuto e dato, come giocatore e come allenatore.

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91