Flats Service Fortitudo Bologna - Riviera Banca Rimini, il dopopartita

Evaporata nel secondo tempo come in svariate altre occasioni (in questo caso è un 17-37 preso negli ultimi 13', o meglio ancora 3-20 negli ultimi 5'), la Fortitudo che perde in casa con Rimini dimostra quella che è la situazione attuale: una squadra che fatica dietro, specie nell'atavico difetto del tiro pesante altrui (55 le triple prese nelle ultime 4 sconfitte, 16 solo ieri, 6/9 nell'ultimo quarto), e che per forza di cose arriva nei finali con le gomme sgonfie. Infortuni - ieri Fantinelli all'ultimo, pubalgia -, giocatori fuori condizione che devono giocare più di quanto non dovrebbero, altri bocciati senza diritto di replica: la squadra si riscopre ancora più corta di quanto già non lo sia, e le lingue fuori degli ultimi minuti ne sono la prova. Ieri sera, ad un certo punto, gli esterni non sapevano più da che parte inseguire i propri avversari. Ma additare Vencato per non aver limitato i suoi dirimpettai, dopo essere stato costretto agli straordinari proprio al giorno del rientro, sarebbe sbagliato ancor prima che in malafede.
Poi c'è il solito problema, ovvero Gabriel. La sua giornata è tutta in una azione: bel passaggio per Aradori libero nell'angolo, e il via ai festeggiamenti per il ciuf prima ancora che la palla finisca a canestro, rientrando già nella propria metà campo. I festeggiamenti continuano, svolazzanti, ignari della tripla che nell'azione successiva Masciadri gli segna in faccia. Ieri è stato un gregario da qualche rimbalzo, nessuna difesa e tanti tiri non presi (d'altronde, a fare 1/8, forse è andata meglio così). Sinceramente, non se ne può più, anche per motivi che vedremo qualche riga più giù. Il resto? Il calderone dell'avulsa, il dover capire quale sarà la posizione e su quale griglia: sinceramente, che siano playin invece che playoff cambia poco, di fatto sarebbe solo una turnata in più. Ma l'idea è di una squadra, e di una piazza, che sta già pensando alla prossima stagione.
Sei bellissimo - Ok, a volte dietro raggiunge l'avversario che gli tira davanti con un secondo di ritardo. Ma quando davanti è l'unico faro di un attacco fatto di troppi gregari e poche punte (ieri sembrava di avere tanti evidenziatori, ma nessun testo da evidenziare), cosa vuoi andare a dire a Pietro Aradori? Lui e Cusin i migliori della Effe: siamo sicuri che il problema siano i giocatori troppo vecchi?
In altomare - Le rese dei conti, d'altronde siamo in Fortitudo e nulla ci viene risparmiato. Ieri, sui social, è partita - o meglio, si è esplicitata - la caccia al colpevole della scelta di Gabriel, con botta e risposta tra gli accusatori di Alibegovic (Santi Puglisi) e i difensori (Diego Costa). Che per Teo non tiri bella aria si annusa tra gli haters, anche se a dire il vero a luglio nessuno si cosparse il capo di cenere pensando a ma che bagaglio abbiamo preso? e, comunque, le referenze non erano poi scarsissime. Vogliamo la guerra? Ok, ma a cosa serve che qualcuno alzi il dito, dica è colpa mia, crocifiggetemi in sala mensa, sia questo Alibegovic, Cagnardi, il finto Cacciari della Gialappa's che lo dice da anni, e fine delle sparatorie. Il problema, piuttosto, è stato non tagliarlo - al netto delle problematiche sul contratto da sciogliere - quando ci si è resi conto che va bene il ragazzo d'oro che è, ma sul campo non se ne usciva fuori. 9-3 senza di lui, 11-14 con lui. Quindi, per favore, pensiamo al campo e basta.