(Foto Mauro Donati)
(Foto Mauro Donati)

Non è sempre detto che a controllare i rimbalzi si vincano le partite, e dopo una gara che sotto le plance ha detto 48-36 (con tre in doppia cifra: agli statistici il compito di capire se questo sia record) la Fortitudo ha comunque perso la verginità del Paladozza perchè il basket è uno sport dove poi alla fine conta fare canestro, o non prenderne. E, contro Pesaro, fare 36% da 2 contro l'altrui 61% è stata la pietra tombale. Collassando in un atroce secondo quarto (6-23, 3/20 al tiro, 31 a -2 di valutazione), trovandosi ancora a -17 verso la fine del terzo e non riuscendo poi nella disperata impresa di scalare l'Everest a mani nude.

Stanchezza, squadra corta, mancanza di centimetri. Più che altro l'idea è che questa sia la truppa di Caja con minori qualità difensive, e per questo le gare andranno vinte - contrariamente ai pareri espressi quando il roster doveva ancora radunarsi - facendone più che evitandone. Cosa che è successa anche ieri (68 messi nei tre quarti “normali”, quindi con proiezione di 91) se non ci fosse stati il blackout di cui abbiamo già parlato. Dove tutti hanno fatto un passo indietro, ed è andata come è andata. E allora, tornando al discorso iniziale: questa squadra ha le qualità e la struttura per andarsi a prendere rimbalzi e a buttarsi sulle palle vaganti, ma dietro spesso perde i primi passi, e non riesce a chiudere tutto il campo. E allora, la deve mettere sempre: come però, se mancando un punto di facile approdo sotto canestro, a volte servono i miracoli? Vabbè, palla avanti e pedalare, in una classifca dove una primissima scrematura c'è stata, dando la testa al trio Brindisi-Rieti-Verona, e la futura vincente tra Bergamo e la stessa Pesaro. Ci può stare.

Innamoratissimo - La reazione, che però è stata più ormonale che non tecnica, se vogliamo. 

In preda ad uno spasimo - Con Sorokas che prima o poi dovrà spiegarci cosa gli capita nei primi tempi, e con Sarto che si è fermato un turno dopo giornate di fuochi artificiali, sarebbe servito un extra da parte di altri. Ma Imbrò rimane a tratti imballato, e il giocatore cercato per due anni non può essere il Della Rosa visto finora.

Oggi alle 19 Black and White su Nettuno Bologna Uno
Virtus, in arrivo un altro doppio turno