Tutti i salmi finiscono in Gloria, si dice. Cosi' deve essere anche per questa stagione del Progresso Bignami Castelmaggiore, coronata con la salvezza arrivata a 3 giornate dalla fine. Forse non erano questi gli obiettivi iniziali, forse si sperava nei play off. Di certo, la connotazione iniziale di squadra NCAA con giovani italiani da valorizzare e una componente slavo-americana a fare da chioccia non e' andata bene. Ma e' stata una caratteristica di tutta questa LegaDue - mandate a letto i bambini e fate giocare gli stranieri -, per cui brava e' stata la societa' ad adeguarsi. Le altre si sono svegliate troppo tardi, e i risultati si sono visti: la certezza di restare in LegaDue arrivata con una vittoria contro la capolista, e poco conta se dall'NCAA si sia passati alla CBA. La squadra ha costruito in casa la propria salvezza, vincendo sempre, e soprattutto senza sentire mai la pressione quando i due punti erano fondamentali. Vediamo i protagonisti...

Cross - L'inizio e' stato negativo: arrivato per dar man forte a Fultz, si e' trovato nel caos di una squadra in costruzione. Percentuali scadenti, impatto nullo. Sull'orlo del taglio, e' stato provato una volta accanto ad Abram, per una squadra a due teste. Da li' la sua rinascita. I due si sono integrati, non si sono mai pestati i piedi, e hanno anche portato a casa 10 rimbalzi di media in due. Potra' non piacere il suo tanto palleggiare, non sara' un fenomeno, ma quello che sa fare (ritmo, contropiede, penetrazione) lo fa bene, e almeno in casa e' stato fondamentale, con canestri importanti quando contavano. Sapra' fare poche cose, non avra' un tiro da fuori costante, ma il suo mattone alla causa lo ha portato eccome. Chiude con 17.6pti, 48% al tiro totale, 4.4rimb.
Abram - Genio e sregolatezza. Di quei giocatori che ti irritano quando non ne hanno voglia, ma che ti esaltano quando decidono di vincerla, e lo fanno. Almeno nelle partite casalinghe, e' stato in alcuni casi spettacolare, e solo nella brutta partita con Scafati lo si sarebbe voluto inseguire con un randello. Attaccante da 1vs1, forse troppo accentratore, ma chi lo ferma? In LegaDue pochi: questo e' il suo livello, per divertirsi e divertire, senza le pressioni di chi e' obbligato a vincere. Difensore rivedibile, forse da "svegliare" ogni tanto, e' pero' utile quando la zona maschera i suoi difetti. Ma non gli si puo' nemmeno chiedere di dare intensita' per 40' su entrambe le meta' campo. Chiude con 19.3pti, 2assist, 38.5minuti a partita (primo in campionato).
Pittman - Una vita da mediano. Utilissimo collante arrivato a meta' stagione, e' l'ala ideale per una squadra con punti in mani altrui. Conscio delle gerarchie, non reclama palloni e si limita a dare difesa e circolazione di palla. Ma, come tutti i mediani del calcio, e' capace della fiondata che ti decide la partita quando l'attacco langue. Potrebbe essere utile, con queste caratteristiche, anche a squadre di categoria superiore. Chiude con 11.6pti e il 58,6% da due in 18 partite.
Smith - Inizialmente giocava da ala, e portava a casa statistiche splendenti (20pti+10rimb). Ma non era un trascinatore, e forse non riusciva a caricarsi la squadra dei giovani sulle spalle. Poi gli costruiscono attorno un team di maggiore livello, lui fatica inizialmente a vedersi recapitare meno palloni, a volte soffre giocando piu' vicino a canestro, ma mantiene un rendimento sorprendente. Era poi arrivato qua solo come "amico di Rashard Griffith"... Quando la nuova Bignami fa quadrare il cerchio, lui ne e' parte importantissima. A volte goffo e incartato, forse un po' troppo lento per fare l'ala o basso per fare il centro in A, ma assolutamente di grido in seconda serie. Chiude con 19.2pti, 8.4rimb, 64.1% da due.
Rush - Migliorato rispetto allo scorso anno. La squadra e' piu' forte, e questo lo mette nelle condizioni di non dover chiedere troppo ad un bagaglio tecnico non proprio di primissimo ordine. Non e' un "capopopolo" e, con compagni cosi', il suo gregariato e' valorizzato. Discreto rimbalzista, buon difensore, sono pochi i centri del campionato che lo mettono realmente in difficolta'. Spesso deve chiudere anche per altri, e la cosa gli viene bene. Giocatore dal rendimento costante, senza picchi ne' in alto ne' in basso, chiude con 12.8pti e 7.8rimb.
Fultz - Stagione sfortunata. Una scommessa alla cieca, quella di affidargli la regia ad inizio campionato, forse superiore alle sue attuali possibilita'. Gioca molto nelle prime uscite, soffre l'impatto e non riesce a far crescere una squadra inizialmente non eccellente. Quando potrebbe trovare la sua dimensione, si fa male. Da rivedere con accanto un giocatore con punti nelle mani. Ma, a dire il vero, quanti giovani italiani si sono messi in mostra quest'anno? E quanti di questi sono playmaker? Chiude con 3.9pti, 35,5% al tiro totale, 14.1minuti di media.
Ghiacci - Senz'altro il ragazzo ha carattere. Ma e' ancora acerbo tatticamente, e questo lo si nota quando in campo non si fida di comodi tiri da fuori per buttarsi dentro a difesa schierata. Dove, giocatori piu' grossi ed esperti lo stoppano o gli portano via il pallone. Il suo e' un impeto che deve essere incanalato nel migliore dei modi, per non disperdere talento e grinta. Patisce un po' l'impiego a sprazzi, quando deve fare il tappabuchi riciclandosi sia in cambio dei piccoli che dei lunghi, a volte. Il cinismo degli avversari non gli permette di capire subito che mattonelle calpestare, e il rendimento ne risente. Chiude con 4.2pti, 44,4% al tiro totale, 14.6minuti di media.
Soloperto - Stagione negativa. Lungamente ricercato dalla societa' dopo un buon campionato a Ragusa, ha deluso. Termina fuori rosa. Ma spesso sotto canestro ha da affrontare lotte impari, quasi sempre contro americani che cercano di sfruttare al meglio il mis match. Forse, in una Lega dove ci fossero da affrontare anche italiani, potrebbe mettersi in mostra maggiormente. Questo, purtroppo, e' un problema di tutti gli indigeni, e non solo di Soloperto. Che forse ci mette del suo, ma qualche alibi lo ha. Chiude con 2.5pti e 2.2rimb in 9.7 minuti di media.
Bocchini - Tiratore e attaccante elegante quanto forse leggero per questi livelli, avrebbe bisogno di una squadra che giochi per lui. E, in LegaDue, questo non e' forse possibile. Ha un grande merito, pero'. Nella partita contro Pavia entra a freddo, nel finale, per tirare due liberi che l'infortunato Abram non poteva tirare. Malgrado mani impolverate dalla panchina, mette un 2/2 che e' il suo mattoncino per la salvezza. Chiude con 1.2pti di media in poco meno di 4 minuti a partita.
Agazzone - Solo 48 minuti complessivi per un giocatore che dovra' trovare la sua dimensione in serie B.
Moruzzi - Ancora ventenne, dovrebbe farsi un quinquennio in B per vedere, poi, se esistera' una LegaDue che potra' dare una opportunita' a lui come a tanti italiani messi a margine. 80 minuti complessivi.
Coleman - Americano di scorta, gioca le ultime partite quando la squadra stava gia' pensando a prenotare le vacanze. Sembra un 3-4 piu' dinamico ma meno tecnico di Smith, ma lo si e' visto troppo poco. 11.8pti in 4 partite.
Gusic - Strano soggetto, avrebbe dovuto fare sia da regista aggiunto che da faro offensivo. Fallisce. Gioca bene una partita si' e una no, e soprattutto in casa sbaglia molto piu' di quello che fa bene. Non ha la possibilita' di giocare quando il livello medio dei compagni cresce, ma forse non avrebbe trovato grandi spazi. Chiuce con 12.2pti e il 39.4% al tiro totale nelle 10 partite giocate.
Perincic - Onesto gregarione, l'unico uomo piu' bianco di Fucka, capace di fare un po' di tagliafuori, un po' di difesa, un tiro da lontano. Ma poco piu', e la squadra avrebbe avuto bisogno di altro. Viene tagliato per Pittman, non prima di aver giocato la sua miglior partita contro Bergamo. Chiude con 5pti in 15.7minuti di media nelle 18 partite giocate.
Cattabiani - Fa esattamente quello che viene successivamente chiesto a Pittman, nelle 10 partite che gioca con la maglia Bignami prima di volare a Napoli: difesa, circolazione di palla, qualche tiro quando gli altri erano coperti. Meno atletico di chi prendera' il suo posto, ha un grandissimo merito. Gia' firmato da Napoli, gioca la sua ultima partita a Ragusa: 40 minuti, 17 punti, e' protagonista in una delle rare vittorie esterne del Progresso. Chiude con 8.7pti e 4.9rimb.
Sottana - Riserva di Fultz, sembra avere piu' "fame" del titolare. Forse perche' il giocare lontano da casa e' maggiore stimolo. Buon tiro da 3, ottima partita contro quella Jesi dove poi la sua casa madre (Treviso) decide di mandarlo a fare tanta panchina. Chiude con 2.4pti e il 40% da 3 in 9.7 minuti di media.

Malavasi - Chiude con un bilancio impietoso (1v-10p). Forse fermo da troppo tempo, ha come giustificazione l'essere stato piu' che altro un "selezionatore" quando la squadra sembrava un albergo.
Ticchi - Subentra dopo una vittoria del vice Teglia, chiude con bilancio in pareggio (12-12) e porta la squadra a salvarsi. Ha il grande merito di capire che una squadra di americani non deve essere ingabbiata da schemi e altre cose, ne accetta le lune e viene premiato da giocatori che magari a volte esagerano, ma quando conta non sbagliano mai. Mischia le difese e copre cosi' le lacune di una difesa a uomo che per tanti motivi non puo' essere intensa. Unico cruccio, il poco utilizzo degli italiani. Ma e' lui che non si fida, i giocatori che non si fanno trovare pronti, o il campionato che non ne permette la crescita? Se il miglior marcatore italiano e' stato Fantozzi, classe 1961... Forse un briciolo di fiducia sarebbe servita, ma e' anche vero che ha ereditato una situazione dove si doveva vincere, e subito, e senza regalare niente a nessuno.
Tudini - Rappresenta una societa' che interviene quando serve e con una prontezza che Montegranaro e Bergamo non hanno. Rappresenta l'entusiasmo di chi e' schiacciato da due potenze ma non si lascia irretire. Porta a casa la salvezza ed e' bello vederlo sgolarsi al microfono. Ora due grandi missioni: stabilizzare la squadra, e dare visibilita' ad una realta' che per gli sforzi e il coraggio se lo meriterebbe.

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
BUONA LA PRIMINA PER LA FORTITUDO