Il presidente della Virtus Alberto Bucci è stato intervistato dal Resto del Carlino.

Ecco le sue parole: La squadra a Pistoia non mi è affatto piaciuta. Non sembravamo essere un gruppo affamato di punti, ma una semplice formazione che andava a giocarsi una partita non decisiva. Dovevamo essere molto più cattivi sul piano sportivo. Confesso di essere molto preoccupato.

Bucci, andiamo per gradi. Che cosa significa essere più cattivi sul piano sportivo? La cattiveria sportiva è sinonimo di determinazione: è la voglia di andare a prendere qualcosa, di ottenere un risultato, di vincere anche quando non sei favorito. A volte però non basta lavorare solo sui propri limiti per provare a superarli, sul campo devi avere più motivazioni dei tuoi avversari. Noi a Pistoia ne abbiamo avute meno, anche se avremmo dovuto averne di più.

A volte la squadra dà l’impressione di non credere nei suoi mezzi. E’ vero, ed è la conseguenza di quello che ho detto. Dentro la partita entra una sufficienza inconscia che ti porta a subire quando dovresti aggredire e questo fa disunire il gruppo. Nessuno smette di remare, ma se non si rema insieme nella stessa direzione e con gli stessi tempi, la barca non va da nessuna parte.

E’ preoccupato per la salvezza? Certo. Per quello che ho visto non siamo inferiori a tante squadre, ma succede sempre qualcosa per cui siamo in questa situazione. Quando ho accettato l’incarico di presidente sono stato chiaro: non sarei intervenuto sulle scelte tecniche, ma ero a disposizione dell’allenatore qualora ritenesse opportuno un confronto con me. La squadra ha l’atteggiamento sbagliato e io penso sia necessario che la società scenda in campo e chiarisca quello che ci si aspetta da questo gruppo.

Parlerà alla squadra? Oggi alla ripresa degli allenamenti. Voglio che sia chiaro che qui non ci sono carriere, non ci sono ragioni, non ci sono scuse e non ci sono idee, c’è solo il bene della Virtus. Se uno lo capisce bene, altrimenti si può stare anche senza di lui. Non punto il dito contro nessuno, ma adesso bisogna cambiare passo.

Torino però ha perso, e con solo tre partite da giocare potrebbe bastare vincere contro di loro domenica 24 aprile. Cosa ne pensa? Che è l’errore peggiore che possiamo commettere. Non dobbiamo confidare nelle difficoltà altrui, ma pensare a noi stessi, capire che siamo noi a dover disegnare quello che è il nostro destino. Domenica si va a Cantù, si gioca con un atteggiamento diverso da quello di Pistoia, si esce dal campo sapendo di aver fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità. Se gli altri saranno più bravi di noi, allora vinceranno loro, ma è importante sapere che non abbiamo fatto regali e il primo pacco dono che possiamo fare a chi ci ospiterà è quello di sperare che Brindisi vinca a Torino.

DAVIDE LAMMA: SIAMO MIGLIORATI IN TUTTO, IN CAMPO SI VEDONO LE FACCE GIUSTE. NEI PLAYOFF CONTA PIU' LO STATO DI FORMA DEL PIAZZAMENTO
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE