A lungo oggetto di dibattito e a lungo discussa, sarà  la Coppa Intercontinentale FIBA il primo trofeo stagionale in palio per la Virtus. A Tenerife inizierà  proprio la Segafredo con la prima semifinale contro il San Lorenzo alle 18.30 locali (19.30 italiane con diretta su DAZN e Radio Bologna Uno). Nella seconda semifinale, invece, sarà Tenerife contro Vipers la gara che decreterà  la seconda finalista. 

Partendo dagli avversari della Virtus, il San Lorenzo de Almagro fa parte dell'omonima polisportiva che include anche la società  di calcio. Nata negli anni '30, partecipa alla Coppa Intercontinentale, per il secondo anno consecutivo, dopo aver vinto, nella scorsa stagione, la FIBA Americas League. L'anno scorso arrivò terza, perdendo in semifinale contro l’AEK (in cui militava Vince Hunter, 9 punti e 4 rimbalzi in quella partita), poi vincitore del trofeo. Attualmente al quinto posto nel campionato argentino, con una serie di partite ancora da giocare rispetto alle avversarie, ha un record di 12 vittorie e 3 sconfitte. Nel suo roster una vecchia conoscenza del basket italiano: Esteban Batista, centro ex Milano e Venezia, che viaggia a 10 punti e 6 rimbalzi in 23 minuti di media in Champions League Americas e 8 punti con 6 rimbalzi in 16 minuti di utilizzo nel campionato argentino. Gonzalez e Tucker sicuramente le punte di diamante della squadra, entrambi guardie tiratrici capaci di realizzare tanti punti in pochi minuti, soprattutto dall’arco dei tre punti. Poi Aguirre (ottimo anche come assistman) e Mata, entrambi argentini ed entrambi giocatori simbolo del San Lorenzo con cui giocano dal 2015. In regia Vildoza, playmaker di 190cm che alterna giocate per i compagni a giocate individuali, sapendo creare anche dal palleggio. Una squadra che, in generale, chiede molto al reparto esterni in termini di punti segnati e occasioni create: un roster che non tira in maniera eccellente dalla lunetta (72% complessivo tra coppa e campionato) così come dalla linea dei tre punti (33% dalla lunga distanza). Una squadra nel complesso intensa, che spesso gioca ad alti ritmi e che fa dell’attacco, piuttosto che della difesa, il suo punto di forza (quasi 88 punti di media tra coppa e campionato argentino).

Uno sguardo anche alle altre due semifinaliste. Il Rio Grande Valley Vipers, squadra affiliata agli Houston Rockets, sono i campioni in carica della G-League, il campionato professionistico di sviluppo della NBA. Un roster di giocatori giovani, ovviamente tutti sotto i 30 anni, tra cui Michael Frazier, visto in Italia con la maglia di Verona proprio nel 2016/2017, stagione in cui la Virtus giocava il campionato di A2. Giocatore più rappresentativo è sicuramente Chris Clemons, playmaker che viaggia a 24 punti di media (dati statistici ovviamente rapportati ai 48’ di gioco). A completare l’asse play/pivot c’è Hartenstein, centro tedesco da 21 punti e 14 rimbalzi di media. Fonte principale di gioco anche Isaiah Taylor, autore di 6 assist di media a partita e vera mente della squadra. Una squadra difficile da analizzare, che dovrà testare il suo approccio ad una competizione FIBA con regole diverse e situazioni tecniche e tattiche che, forse, poco assomigliano al basket oltreoceano.

Di fronte alla compagine americana andrà in scena l’Iberostar Tenerife, squadra ospitante della competizione: gli spagnoli, l’anno scorso finalisti contro la Virtus ad Anversa nella Final Four di Basketball Champions League, sono attualmente quarti in campionato e sono impegnati anche per questa stagione in Champions League, avendo rifiutato la possibilità di sbarcare in EuroCup. Impossibile non citare Marcelino Huertas, visto in Italia con la maglia della Fortitudo, poi Baskonia, Barcellona e anche due anni oltreoceano, con la maglia dei Lakers: playmaker a tutto tondo, con 12 punti di media ma soprattutto quasi 9 assist a partita in 26 minuti di utilizzo tra ACB e BCL. Anche qui due conoscenze del basket italiano: Giorgi Shermadini, che ha vestito la maglia di Cantù, di gran lunga il miglior realizzatore della squadra sia in campionato che in coppa e Aron White, scelto in estate da Ettore Messina per la sua Milano e che proprio qualche settimana fa ha salutato la squadra meneghina per accasarsi in Spagna, offrendo subito prestazioni convincenti (24 punti in due gare di Champions League). Salin, guardia finlandese con punti nelle mani, è sicuramente l’altra bocca da fuoco della squadra di coach Vidorreta, che può contare, in uscita dalla panchina, anche su Konatè, compagno di squadra di Julian Gamble lo scorso anno al Nanterre ed avversario della Virtus nei quarti di finale di Champions League.

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