Renato Villalta, ex giocatore e presidente della Virtus, è stato intervistato dal Resto del Carlino.
Un estratto delle sue parole.

I tifosi della Virtus non sono cambiati: vogliono molto bene alla squadra e allo stesso tempo sono molto competenti: conoscono la pallacanestro e i valori dello sport. Giocare in Piazza Azzarita è sempre particolare ed è per questo che da presidente spinsi per tornare lì. E' il tempio della pallacanestro europea e se è vero che non può competere con la modernità degli impianti della NBA, nel resto del mondo nessuno è riuscito a replicarlo: è perfetto per la pallacanestro.

Ogni momento vincente della Virtus ha avuto la sua bandiera. Il mondo è cambiato è molto difficile avere delle bandiere. Penso possa essere Filippo Baldi Rossi oppure Alessandro Pajola, gente che ha avuto di fronte ogni giorno la storia della Virtus. Mi piacerebbe lo diventassero Stefan Markovic e Milos Teodosic perché sono sicuro che infiammeranno il pubblico.

Bologna è in testa alla classifica con entrambe le squadre. E' normale che la V nera, con quello che ha investito, abbia vinto due partite che sulla carta erano abbordabili. Non c'è nulla di strano e non ci vedo nulla di strano neppure nei successi della Forti nido, perché è una signora squadra. Sono più stupito della sconfitta di Milano in casa con Brescia. Era un derby, ma i valori in campo erano tutti dalla parte dell'Olimpia. Questa è la dimostrazione che il credo di Ettore Messina non si acquisisce in un giorno, ma le sue squadre hanno bisogno di lavorare per assimilare la sua filosofia.

1400 ISCRITTI PER IL CANALE TELEGRAM DI BOLOGNABASKET
LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI