Partiti ieri Freeman e Gabriel: la fine della loro esperienza in Fortitudo

Con la partenza nella giornata di ieri di Deshawh Freeman e Kenny Gabriel, si è conclusa l'esperienza bolognese dei due USA di questa stagione. Sarebbe brutto accusare i due di essere stati la causa dei pochi risultati della Fortitudo 2024-25, ma è evidente che dalla coppia non c'è stato lo stesso apporto che il duo Ogden-Freeman aveva offerto l'anno scorso.
Eppure, in estate le cose erano sembrate ben più rosee: la conferma di Freeman era stata vista come una bella prova di continuità, oltre che un premio all'ottima stagione del treccioluto. E l'arrivo di Gabriel un bel segnale di ambizioni, dato il curriculum di Kenny e il fatto che un giocatore che sta per 3 anni in una stessa piazza di A1 - Brescia - doveva essere un qualcuno senza grossi grilli per la testa, in un basket dove già una conferma biennale è più unica che rara. Così non è andata.
In realtà, le statistiche di Freeman sono uguali, per non dire superiori, a quelle del 2023-24: +0,3 nei minuti giocati, +0,5 nei punti a partita (14,2 rispetto a 13,7), +0,3 nei rimbalzi (8,1 anzichè 7,8). Leggermente in calo al tiro (60%, era 64%) ma meglio dalla lunetta (64%, era 58%). E allora? Il problema è stato l'atteggiamento in certe situazioni, l'essere svagato, con le ciliegine di multe prese per ritardi e le reprimende di Caja in alcuni post partita dove il coach aveva ben evidenziato la differenza tra gli stranieri altrui e i suoi. Quindi non è stato un calo di rendimento - anche se è chiaro che a livello di collettivo il giocatore si sposava meglio con Ogden - ma di mentalità, oltre che la prova di come le cifre non sempre dicano la verità. Più amaro il separarsi da lui dopo averlo visto per un anno e mezzo come ottima pesca di chi lo firmò nel 2023, ma è evidente che qualcosa si è rotto.
Anche per Gabriel il discorso è che le cifre sono menzognere a dir poco: certi numeri sono simili a quelli di Ogden (15,6 punti rispetto ai precedenti 15,3, ma meno precisione al tiro e meno rimbalzi), ma il giocatore ha avuto un impatto del tutto diverso. Poco lottatore (Ogden portava a casa 4 liberi a partita, Kenny la metà) e soprattutto del tutto avulso dal resto della squadra: tiri folli, raffiche positive e negative che hanno portato più a sconfitte che non a vittorie, il nervosismo che lo ha portato spesso a rischiare espulsioni evitate solo per la bontà dei fischietti, e anche nei ventelli l'impressione di lavorare per sè più che per il bene comune. Soprattutto in trasferta, lontano dalla maggioranza del pubblico bolognese. 15-17 il record nelle partite con lui in campo, 9-3 quelle senza di lui, Supercoppa esclusa. Aggiungendo a questo il fatto di essere arrivato come upgrade del precedessore, peraltro andato via per propria scelta.
Ora si dovrà ripartire, con l'idea che l'opzione 4-5 stranieri verrà abiurata per dare maggiore dinamismo e pericolosità nel settore esterni, dove accanto ai per ora confermati - solo una loro esplicità volontà di rompere contratti in essere cambierà le cose - Fantinelli e Bolpin tutto andrà ricostruito, magari ricordando cosa è mancato di recente.