Il doppio terremoto nel basket italiano: penalizzazione di Trapani e dimissioni di Messina
La giornata di ieri ha fatto registrare due scosse telluriche piuttosto forti per il basket italiano.
La prima è arrivata nel primo pomeriggio, ed era in parte attesa. Trapani è stata penalizzata di un ulteriore punto in classifica, arrivando così a -5. La squadra di Repesa, che con il record di 8-1 sarebbe prima in classifica con Brescia e Virtus, è invece al quinto posto. La penalizzazione è arrivata perchè la società "non ha effettuato il versamento della IV rata in scadenza entro la mensilità di agosto 2025 relativa al Processo verbale di contraddittorio stipulato con l’Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale di Trapani – in data 29 maggio 2025 per un importo complessivo pari a circa Euro 120.969,37". Inoltre la Procura Federale "ha aperto un altro fascicolo in merito all’iscrizione al campionato di serie A 2025-26 della stessa Trapani Shark". E questo potrebbe portare anche all'esclusione, se venisse accertato che i requisiti per iscriversi non c'erano.
Insomma, sulla società del presidente Valerio Antonini sembrano esserci nubi nere. Da qualche giorno peraltro si parlava - e si parla ancora - di possibili giocatori in uscita, da Alibegovic a Rossato, da Cappelletti ad Allen. Per ora sono arrivate solo secche smentite, e l'annuncio del ricorso al Collegio di Garanzia del CONI da parte degli Shark. Nel prossimo futuro, e alle prossime scadenze federali, si vedrà l'evolversi della situazione. Nel frattempo, come sempre accade in questi casi, ci si interroga sulla regolarità del campionato.
In serata è arrivata la seconda scossa, ancora più forte. Ettore Messina si è dimesso, e l'Armani Milano è stata affidata a Peppe Poeta. Messina, che resterà in società con un ruolo (simbolico?) di consulente, ha spiegato la scelta in una lettera aperta, dicendo di aver capito "di essere diventato – non da oggi – un fattore di divisione e, di conseguenza, di distrazione. Anche impegnandomi a svolgere il mio lavoro nel miglior modo possibile, ogni circostanza si trasformava in un’occasione per aprire un referendum pro o contro la mia persona. Per questo motivo (e soltanto per questo) ho deciso di eliminare una situazione che era diventata per me fonte di grande tensione e per la squadra e la società causa di danno". Poeta, l'anno scorso finalista con Brescia e già "predestinato" a succedere a Messina, ha ora una grande occasione e un compito difficile. Milano ha il budget più alto e - teoricamente - la squadra più forte che però finora non ha reso come previsto, per gli infortuni e non solo. Se le cose dovessero cambiare, l'Olimpia tornerà a essere la favorita numero uno per lo scudetto, ovviamente sempre con la Virtus a ruota.