Flats Service Fortitudo Bologna - Bi.Emme Service Livorno, il dopopartita

Sono quelle partite che fanno sudare freddo il pubblico e fanno impazzire i giornalai, che vedono un trend che pare ormai fatto e finito, e che scoprono di dover riscrivere il pezzo quando già pregustavano un finale soft e il buffet (ieri un po' scarno: ci vorrebbe una scossa, che facciamo? Chiamiamo uno 0923?). Poi tutto torna in ballo e per fortuna che il risultato non cambia, ma ieri la Fortitudo ha davvero rischiato grosso, contro una Livorno che, sorniona, aveva recuperato praticamente tutti i 16 punti del 30'. Un blocco offensivo, figlio anche dell'uscita per falli di Harris e del fatto che Sarto abbia ventellato sì, ma con due sole fiammate (inizio partita e inizio terzo quarto) senza una sana distribuzione. Così, tra braccini e navigazione a vista, negli ultimi 10' si è tirato un imbarazzante 1/14 e si è dovuto ringraziare anche qualche sdeng labronico per non finire sotto. E alla fine l'hanno chiusa un cesto di Sorokas - ieri molto opaco - e qualche libero, con patemi, di Della Rosa. Pecunia non olet, dicevano quelli che ne sapevano.
Puff puff pant pant, dimostrando che questa squadra ha bisogno di difendere perchè l'attacco non è garantito, perchè c'è quantità ma non sempre qualità, e perchè ad attaccare il canestro a difesa schierata sono davvero in pochi. Ma, come detto, ci sono momenti in cui conta il risultato e poco altro: a fine gara Caja ha apprezzato lo sforzo collettivo giustificando il crollo finale con la stanchezza e la precarietà dei lavori settimanali. Ma Livorno non era una brutta squadra, e quindi bene l'archivio e proseguire: mercoledì potrebbe tornare Imbrò mentre Moore, dato quasi certo rientrante, dovrà aspettare ancora un po'. D'altronde, se Harris è questo, non c'è poi fretta e bisogno di forzare.
Innamoratissimo - Harris, appunto, che ha fatto attacco come si faceva un tempo: palla, studio della situazione e corsa verso il canestro, difendendo anche e avendo l'unica pecca nei liberi e nel quinto fallo. Non male. Poi le fiammate - troppo circoscritte - di Sarto e qualche rimbalzo di Moretti.
In preda ad uno spasimo - Si è sofferto, e si è dovuti andare da chi stava facendo tanta fatica. Poi è chiaro che nel ruolo di 4 ci siano tante opzioni non sempre di ruolo e quindi a rischio fatica: Anumba in attacco è limitato, De Vico nuovo, Guaiana non centimetrato, e quindi è sempre un prenderci.