Non ci sono zombie né ciccioni, ma nemmeno la vittoria. La Fortitudo esce sconfitta contro Brescia sul campo di Montichiari, in una giornata dove tante cose sono andate al contrario rispetto alle caratteristiche a cui eravamo abituati. Ovvero, con il risultato che sorride a chi, nell’ultimo quarto, sa strozzare l’avversario: di solito sono cose che riesce a fare Bologna, stavolta ci è riuscita Brescia, 16-0 nel momento decisivo, e vittoria in trasferta ancora da rinviare. Poi chiaro, visti i disastri di Trieste e Matera è un gran passo in avanti, specie considerando contro chi si giocava e vista l’assenza (prolungata) di Flowers. Però, ci si morde le mani.

Bologna parte subito con gran voglia, specie dietro, lasciando a Brescia bricioline nei primi minuti e sfruttando, davanti, più mani benedette dall’arco che ricerche di fortune in area. Si fa subito 10-2, ma ai primi girar di panchine, con Boniciolli che resta fedele al suo concetto di dieci comunque li metto a prescindere, Brescia sfrutta il fatto che Hollis, precedentemente non entrato, abbia fisicità difficile da limitare. Per cui riavvicinamento e vantaggio felsineo che viene eroso fino al 14-12 del 10’.

Brescia sfrutta solo ed esclusivamente la sua pattuglia americana, ma per un po’ basta e avanza contro una Fortitudo che segna solo da 3, ma non abbastanza per limitare i danni di una difesa che non regge (17 presi in 4’). Punteggio ribaltato, 29-23, ma rimettendosi a trivellare dietro, con il solito Raucci quasi al limite del mobbing contro Holmes, si ritrova anche la fiducia offensiva. Break preso break rimandato al mittente: 12-0 Bologna, difesa che lascia davvero poco ai lombardi, e solo con qualche libero evitabile che il +6 diventa il 35-34 Fortitudo del 20’.

Si va a strattoni collettivi, ma la Fortitudo continua ad avere qualcosa di più, specie nell’ambito del saper trovare uomini diversi in ogni azione, mentre Brescia rimane ancorata alle proprie individualità. Si fa male per un po’ Carraretto, Boniciolli è costretto ad un curioso quintetto a tre registi e due centri, ma proprio sul -2 si sblocca Montano, arrivano altre triple (11/16 ad un certo punto), e un tentativo di fuga che porta al 30’ sul 57-50.

C’è la possibilità di prendere fiducia, con un inizio ultima frazione dove si continua a lottare dietro e a trovare fortune davanti, con tanto di 64-56 al 34’. Però, di punto in bianco, il cielo si capovolge tra deconcentrazioni lungo tutto il campo, e ai padroni di casa viene concesso, fulmine a ciel sereno se ce n’è uno, un atroce 16-0 di parziale che è il classico buttare via il latte versato. Finita? No, perché c’è ancora vita eccome, altro 7-0, ma sulle azioni decisive ci sono rimbalzi offensivi concessi, e nel frattempo una infrazione di passi su penetrazione forzosa e forzata di Candi. Brescia regala ancora qualcosina, Sorrentino sulla sirena può tentare il pareggio benchè in acrobazia, ma è ferro. Poteva andare peggio, ma poteva andare molto, molto meglio.

CONSIGLIO FEDERALE FIP: NUOVE NORME CONTRO GLI STRISCIONI OFFENSIVI
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE