(Foto Mauro Donati)
(Foto Mauro Donati)

Umana Chiusi – Flats Service Bologna 75-82

 

Sofferta fino all’ultimo, contro una Chiusi con poca qualità ma tanta volontà, la Fortitudo esce dalla prima domenica di dicembre con una vittoria in trasferta che fa morale, pur palesando a più riprese quello che è il problema di questa squadra, o meglio il punto debole: appena scende dal campo uno dei titolari cala un po’ tutto, dall’attacco alla difesa, e soprattutto la gestione dei falli diventa precaria e difficile non potendo avere alternative garantite. Specie in una giornata dove, a differenza di Cividale, non c’è un Aradori a togliere le castagne dal fuoro. Però conta il risultato, e quello è arrivato. Il resto è perfettibile.

 

La cronaca

Si parte con mani non caldissime da lontano, ma con iniziale dominio in area che però viene immediatamente impattato dalle scorribande di Raffaelli e dalla manona di Jonats. Quindi punto a punto, con tentativo di sgommata che avviene più per meriti offensivi che non difensivi, dato che qualche buco dietro c’è. Però si viaggia di 4-5 in più di media, 23-19 al 10’, senza cambi da parte di Caja.

 

Arriva la Fossa in tempo per vedere la prima sostituzione, Freeman sostituito da Morgillo che esordisce con persa e antisportivo. E l’inerzia che viene recuperata, dopo un effimero vantaggio locale, quando Ogden prende il posto di Freeman come boa dell’attacco. Sempre meglio davanti che non dietro, dominando in area e centellinando gli azzardi da lontano, Bologna tiene sempre un pizzichino di vantaggio anche se non è la giornata migliore dietro. Conti recupera, Panni tripla, 46-40 al 20’.

 

Se i Jalisse a Sanremo non sono stati chiamati, allora la coppia più bella del mondo rimane quella Ogden-Freeman, che si trovano a occhi chiusi e portano al primo strappo degno di tal nome, 59-47. Però Fantinelli arriva a 4 falli, qualcosa traballa, Chiusi risale a -4, Tilghman sacrifica il proprio naso per fermare un contropiede, 61-56 al 30’.

 

Impatto a quota 61, zona Chiusi, pure il sorpasso con un Tilghman invasato, e buona grazia che, attorno, i locali poco hanno. Deve tornare Fantinelli a tamponare i guai (-2 a 4’ dalla fine), e soprattutto dietro qualcosa lo si riesce a limitare, ma è sempre punto a punto. Ogden fa +4, Ceron la mette dopo duemila pietre, Jonats cicca il possibile pareggio, va bene anche così.

 

 

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