Stefano Salieri, coach di Piacenza, è stato sentito da Corriere di Bologna e Stadio. Un estratto delle sue parole.

"Mi aspetto una gara emozionante, da giocare con gioia. Ci spingerà ad alzare il livello del nostro rendimento. Per me è un'emozione, per Piacenza un evento. Con questa formula è una partita che potrebbe non contare nulla, ma è la Fortitudo, un nome che trasmette qualcosa.
Il passato? Gli Eagles di Sacrati furono sul piano sportivo un anno bellissimo, con la Fossa a seguirci ovunque. I soldi stavano già finendo, Sacrati me lo disse e convinsi io i ragazzi a tenere duro fino a fine stagione. Poi facemmo bene anche l'anno dopo con la Biancoblu in A2, tra mille problemi, ma Romagnoli aveva già venduto il titolo a Napoli senza dirci niente. Nel passaggio qualcuno ci rimase male, ma non c'era più niente da fare: Sacrati e gli Eagles saltarono per aria dopo pochi mesi. Mi è dispiaciuto per la Fossa, che considero un patrimonio inestimabile per la Fortitudo. Della prima esperienza ricordo una trasferta a Prato, in una piccola palestrina. Arrivati, la trovammo invasa dai tifosi fortitudini, molti della Fossa. Questo ci diede la scossa. Dell'anno con la Biancoblù, invece, conservo la bella vittoria all'ultimo secondo con Pistoia, una squadra di alto livello.
Mai allenato in A1? Non ho alcun rimpianto, sono contento così. Per questioni familiari a lungo ho scelto di stare vicino a casa, sono fatto a modo mio, vado solo dove si fanno le cose come dico io.
Sabatini? E' tornato ad allenarsi ieri, è un ragazzo dal carattere d'acciaio che odia perdere anche quando gioca a padel. E' un leader vero.
La Fortitudo? Dalmonte è un amico, suo figlio Lorenzo è stato il mio vice. Ora non si decide niente, chi ha ambizioni di salire tra un po' prenderà i fuoriusciti dalla A. Comunque è una squadra piena di talento. Noi dovremo indirizzare la gara sui nostri binari e sui nostri ritmi, cercando di alzarli. Poi dovremo essere pronti al rimbalzo: l'arrivo di Candussi ha migliorato molto il reparto lunghi biancoblù."

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