Un "derby" di coach bolognesi nelle ultime due puntate della seconda edizione di Basket on ER, il talk show cestistico in onda il martedì alle 21.40 in diretta sul ch. 18 del digitale terrestre, Icaro Tv.

Piero Bucchi, coach Banco di Sardegna Sassari, ha analizzato le "terze forze" del campionato e il momento di difficoltà dell'Olimpia, omaggiando il passato virtussino del quale ha fatto parte. Demis Cavina, tecnico della Vanoli Cremona, ha raccontato come è riuscito a imbrigliare la corazzata Segafredo.

Piero Bucchi: “Milos Teodosic fa ancora la differenza. Alcuni giocatori della Virtus, tuttavia, si sono responsabilizzati dal suo addio. L’Avvocato Porelli ha rappresentato per me un punto di riferimento e un maestro di vita. La Segafredo e Milano sono sempre le regine del campionato, ma quest’anno il torneo è più equilibrato che mai: Brescia, Reggio Emilia, Trento, Venezia e Tortona possono restare nelle zone nobili di classifica fino alla fine. Noi abbiamo avuto tanti problemi all’inizio; fino a 10 giorni fa non potevamo nemmeno fare un allenamento serio. Qualunque squadra sarebbe stata in difficoltà senza 4 elementi. L’obiettivo di Sassari è fare bene in LBA, però puntiamo anche a passare il girone D di BCL. Moraschini a Cantù farà bene, ma non è scontato che un cestista di A possa fare la differenza in una categoria inferiore”.

Demis Cavina: “Ad oggi la Virtus è la squadra più solida d’Europa. Siamo stati bravi a sfruttare il loro atipico inizio. La Segafredo ha litigato con il ferro per larghi tratti del match, noi abbiamo preso fiducia dal nostro piano partita optando su due accorgimenti difensivi in particolare: il cambio sistematico su Marco Belinelli, stile Partizan Belgrado l’anno scorso, e il cercare di ingabbiare, per quanto più possibile, il 4 migliore dell’Eurolega, Tornike Shengelia, togliendogli il post basso. L’essere pericolosi in attacco è una delle principali caratteristiche dei miei ragazzi. Noi lottiamo per la salvezza. Escludendo Milano e le VuNere, il campionato quest’anno è davvero equilibrato. Kevin Pangos è un giocatore forte, ma con caratteristiche particolari. Fortitudo? In estate non ho mai avuto dubbi di lasciare Cremona, non solo per il contratto intessere. Volevo davvero proseguire il percorso con la Vanoli. Lavorare a Bologna, sponda virtussina o fortitudina, per uno come me è affascinante. Luca Banchi e Attilio Caja sono due grandi allenatori”.

Di deguito i link alle puntate:

 

 

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