Pietro Aradori è stato sentito da Filippo Mazzoni per il Resto del Carlino. Un estratto dell'intervista.

"Vedo un gruppo costruito a immagine e somiglianza del proprio coach che, allenamento dopo allenamento, si sta plasmando. La squadra è in gran parte nuova, serve tempo per conoscerci, affinare l'intesa e par capire quelli che sono i pensieri e il modo di giocare del coach. I due americani sono nel pieno della loro carriera, ci sono giocatori di grande esperienza e giovani, che hanno fame e voglia. C'è grande entusiasmo ed emozione da parte di tutti di fare parte della Fortitudo.
L'obiettivo sono i playoff: arrivare pronti e carichi e, a quel punto, giocarci poi tutte le nostre carte.
Cercherò di mettere al servizio dei compagni tutte le mie caratteristiche con un anno in più di esperienza. Fisicamente sto molto bene, meglio di 3-4 anni fa, cercherò di dare una mano ai ragazzi più giovani; consigli e aiuti sul campo non mancheranno mai.
Questa è la canotta che ho indossato di più nella mia carriera; in un mondo dove rimani 1-2 anni, la mia è una situazione straordinaria. Del resto non avrei fatto questa scelta di vita, legandomi per così tanto tempo alla città, alla Fortitudo e sposando in pieno questi colori.
Ai tifosi chiedo di starci vicino, di venire a palazzo a tifare, di fare tornare il PalaDozza quel fattore in più difficile da espugnare. Quel che posso promettere è impegno, voglia di mettere tutto quello che abbiamo sia in allenamento che in partita. Caja ha voluto tenere le porte aperte per fare vedere quel che facciamo e di come nessuno di noi si tiri indietro"


(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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