(Foto Fortitudo Pallacanestro)
(Foto Fortitudo Pallacanestro)

Ok, sgombriamo subito il cielo dalle possibili nuvole: uno straniero in meno un po' di differenza la fa, basti vedere come Forlì in due gare casalinghe sia stata sempre piallata da Trieste. E Rieti, per forza di cose, è un po' meno di quello che sarebbe potuto essere. Però, ieri, c'è stata tanta di quella Fortitudo da festeggiare, per una seconda partita casalinga dove non c'è stata storia, più o meno dalla metà del primo quarto in poi. Sempre difendendo come pazzi, rendendo impossibile la vita a qualsiasi trama offensiva altrui. Poi, trovando in attacco le giuste soluzioni, come si suol dire: si continua a tirare da 3 un po' troppo rispetto alle medie stagionali, ma ieri non è sembrato che la Effe sia mai stata in vera e propria difficoltà. Insomma, tanta di quella roba da applaudire, e basta.

Quindi, si è a -1 dalla probabile sfida con Trapani, laddove Antonini di recente si è lamentato per la poca affluenza locale alle partite (e facendo presente, non con grande precisione, di avere prezzi al botteghino molto inferiori a quelli fortitudini). Sarebbe però stupido pensare già allo step successivo, così come dimostra quanto è capitato ai cosiddetti cugini con Tortona, portati ad una rischiosa gara 5 dopo aver svolto il proprio compito in casa e aver trovato forse impreviste difficoltà lontano da qua. Si torna allora a giocare venerdì, sapendo di avere già il matchpoint in canna, ma sapendo anche che pensare ad una facile passeggiata sarebbe il telepass ideale per gara 4 e via così. Insomma, ci siamo capiti. Tutto il resto è inutile.

Just like heaven - Alla fine Caja ha elogiato Freeman, la cui esuberanza è stata sotto gli occhi di tutti. Ma un plauso anche alla difesa che ha irretito Johnson, Bolpin e Panni in primis, deve essere fatto eccome. D'altronde, se Rieti in due gare non ha mai toccato i 60, è perchè tutti hanno lavorato alla grande.

Disintegration - Ancora molto fuori dai giochi Giuri, il cui concetto del non voler alterare equilibri già solidi sta andando un po' oltre: la titubanza non aiuta, e la terribile palla persa nel finale del secondo quarto (terribile come estetica, non come conseguenze, per fortuna) è qua a dimostrarlo.

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I cestisti passati dal parquet al tavolo verde