Nel programma "Fossa on the radio", i rappresentanti del gruppo sono tornati sullo striscione esposto ieri al Paladozza e sull'attuale situazione della Fortitudo.

"Uno striscione non è mai un comunicato, va a fissare su poche parole una linea. Noi siamo parecchio convinti di quello che abbiamo scritto, c'è un motivo per cui noi lo abbiamo fatto non a caldo. C'è una situazione per cui la settimana scorsa pareva si stesse cercando di raggiungere l'Everest, tra cordate che si univano e poi si disgregavano. Il messaggio è chiaro, speriamo che sia arrivato a chi doveva arrivare. E non parliamo solo di Pavani, ma di tutta la vecchia dirigenza. Ad ogni modo, chiunque ci sarà, non devono esserci quelli che ci sono stati fino ad oggi, poi vedremo e decideremo cosa fare, stavolta siamo pronti a tutto.
Un giornale ha scritto una cosa, un imprenditore ha fatto comunicato dicendo il contrario. E noi abbiamo deciso di uscire adesso perchè abbiamo colto che si stava disperdendo qualcosa: noi vogliamo dei fatti, dovevano essere completati già il 15, ma qui pare che ci siano due deadline, aspettiamo la seconda.
Le critiche al nostro messaggio? Saranno amici degli amici, una claque di quella persona che era andata a Firenze.
Il possibile ritorno di Boniciolli? Aveva scritto un libro "Sono tornato", ora diventerà "Sono ri-ritornato". Ma la Fortitudo andrebbe costruita scegliendo prima un GM, poi un DS, poi un allenatore e poi la squadra. Invece continuiamo a sentire parlare di consulenti e di amici che giocano gratis: qualcuno volesse rilevare il cartellino di Aradori anche se ha contratto fino al 2025? Magari, non mettiamo limiti alla provvidenza."


Oggi "Black And White" alle 19 su Nettuno Bologna Uno
NICO MANNION VERSO BASKONIA, ACCORDO VICINO